Dal Circolo Pd di Mirabella riceviamo e pubblichiamo:
"I momenti di grande fermento che hanno caratterizzato il PD in questi ultimi mesi non ci hanno lasciato indifferenti. Anche il Circolo Aeclanum di Mirabella Eclano, vuole dare il suo contributo al dispiegarsi della dialettica politica, sia nel panorama politico provinciale, sia in quello locale soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative.
Nel primo caso, in attesa che si concluda con le primarie regionali il percorso per il rinnovo dei vari livelli decisionali del Partito, si sta cercando di portare avanti un discorso, con esponenti del direttivo provinciale, affinché, si gettino le basi per la creazione di una sorta di intercircolo tra i paesi confinanti il nostro territorio. Un modo questo per poter interagire con i circoli limitrofi ed avere, così, la possibilità di affrontare le problematiche politico-sociali che, concretamente, ci toccano con maggiore incisività.
Nel secondo caso, invece, abbiamo previsto nelle settimane a venire, una serie di iniziative pubbliche su temi che interessano la nostra comunità. Alcune iniziative saranno monotematiche, sperando di poter ospitare esperti che possano illuminarci con esperienze provenienti da altre realtà. La prima iniziativa avrà, verosimilmente, luogo domenica 23 febbraio presso il Centro Sociale in Via S. Angelo e sarà solo la prima tappa di un lungo percorso. Gli argomenti che verranno affrontati saranno, oggettivamente, vari perché l’intenzione è quella di far comprendere quali sono i temi rilevanti che vogliamo mettere sul tavolo: #sviluppo#tributi#lavoro#giovani.
Potrebbe non avere nessun senso, ma è nostro compito riempire di significati le parole. Non crediamo certamente di avere le risposte per tutte le questioni ma, pensiamo sia importante ricominciare ad esprimere almeno delle opinioni. Il confronto, la discussione, la critica costruttiva devono essere rivalutate. La ricerca di una democrazia partecipata il fine da raggiungere.
Dunque sviluppo: il nostro territorio ha tutte le carte in regola per invertire la crisi e la politica deve favorire tale inversione. Innanzitutto, si potrebbe rianimare l’economia locale puntando alla riqualificazione dell’esistente, alla ristrutturazione e, ad esempio, allo sviluppo delle energie rinnovabili, come pure alla difesa e promozione di un’agricoltura che sia connessa all’artigianato e al commercio locale. Consumo zero di territorio deve essere la parola d’ordine, in un momento in cui l’economia soffre si dovrebbe essere ancora più concreti, solidi e dalla parte della gente. Maggiore qualità del vivere che possa collegare agricoltura, ristorazione, artigianato e turismo: vale a dire territorio!
In questo senso parole come lavoro e giovani non sarebbero più viste come meri contenitori miseramente vuoti.
I tributi poi: come dicevamo, non vogliamo trovare le soluzioni per tutti i problemi ma, vorremmo invitare tutti a riflettere e a prendere come esempio le esperienze virtuose italiane o europee. È il caso della problematica Tares e, più in generale della raccolta differenziata: esistono ipotesi in cui sono state previste riduzioni della parte variabile della tariffa in proporzione all’incremento della differenziata. Questo significa riconoscere, almeno in parte, il principio europeo “chi inquina paga”, andando di conseguenza a premiare chi maggiormente si impegna per una buona raccolta differenziata. Ci sono situazioni di utilizzo della Tares, come strumento accurato, che dimostrano come sia possibile misurare in modo puntuale il volume e applicare un costo in proporzione alla quantità complessiva di rifiuti prodotta e alla capacità dei singoli di differenziarli.
Allora, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, la sintesi politica può essere un valore aggiunto verso la via del buon governo: noi siamo pronti a fare la nostra parte! Non è semplice, ma non provarci significa rinunciare a qualsiasi possibilità di miglioramento. Coltiviamo la speranza!"
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