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Ufita, Comunità Montana commissariata: tempo scaduto per presentare il bilancio

La comunità montana dell’Ufita è stata commissariata. Alla base il ritardo per la presentazione del bilancio. Nei prossimi giorni arriverà un commissario ad acta. L’ex presidente Solimine afferma: «Gli amministratori di fronte ad una situazione del genere non avvertono nemmeno la necessità di dimettersi».

comunità montana

Scade il tempo per la presentazione del bilancio e il prefetto diffida i vertici della Comunità Montana dell’Ufita. L’ente sovracomunale viene quindi commissariato. A gestire le sorti arriverà un commissario ad acta che dovrà controllare la documentazione e riavviare il percorso amministrativo. Sulla vicenda interviene l’ex presidente della comunità montana Giuseppe Solimine, attuale capogruppo dell’opposizione, per il comune di Trevico, che afferma: «E’ un fatto ormai noto che tutte le comunità montane abbiano problemi per una oggettiva mancanza di erogazione di fondi da parte della Regione. Ma ci sono responsabilità non trascurabili degli amministratori, con in testa il presidente, perché, pur sapendo le difficoltà che attraversava l’ente e i problemi di copertura finanziaria, non si sono attivati per reperire le risorse. Al contrario – afferma l’ex presidente - sono state perseguite logiche di spesa alle quali non ho mai dato il mio assenso. Infatti mi sono sempre astenuto dal voto sul bilancio per mancanza di chiarezza. Tra l’altro questa giunta ha attivato illusioni sugli operai che non percepiscono stipendio da tredici mesi. Forse i controlli sul profilo contabile – aggiunge Solimine - andavano attivatati prima da parte della Regione che ha responsabilità dirette''. In buona sostanza per Solimine, se c’è stato commissariamento solo per la Comunità montana dell’Ufita significa che in questo ente c’è stato meno interesse politico e lungimiranza. Alla fine arriva la stoccata: «Oggi per dire la verità, gli amministratori di fronte ad una situazione del genere non avvertono nemmeno la necessità di dimettersi». Fin qui Solimine. L’ente deve fronteggiare ancora il bubbone della forestazione e del settore amministrativo. E la mancata rendicontazione dei Psr. Una situazione che diventa complicata soprattutto per chi aveva speranze lavorative e per chi aspetta invano la regolarizzazione di contratti. I sindaci attendono gli sviluppi della situazione prima di prendere contatti con il commissario. Altra tegola per il presidente ed alcuni amministratori sarà l’udienza fissata per il 19 luglio quando si dovrà discutere del rinvio a giudizio per abusi di atti di ufficio in merito alla assunzione a tempo determinato di 227 unità lavorative da inserire nel settore idraulico forestale. 

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