Quando si parla di mercatone il paradosso è la regola. Inaugurato in pompa magna, doveva essere il centro commerciale per eccellenza non solo del capoluogo, ma dell’intera provincia. Oggi di quella struttura non resta che uno scheletro fatiscente dimora di senza tetto e rifugio di tossicodipendenti. L’edificio è facilmente accessibile. Dentro rifiuti, materiali di risulta, un cantiere a cielo aperto disseminato di ostacoli e pericoli. Abbandonata l’idea di riqualificarla come centro commerciale, la struttura è destinata, sulla carta, ad ospitare la sede dei Vigili Urbani più altri uffici. Qualche anno fa il trasferimento sembrava imminente. Per la giunta Galasso il problema pareva risolto. In effetti degli interventi furono realizzati. Gli spazi destinati inizialmente ai negozi vennero trasformati in uffici. Solo che i lavori non furono mai completati e la struttura venne nuovamente abbandonata. Oggi l’amministrazione guidata da Paolo Foti ci riprova. L’annuncio arriva dall’assessore ai lavori pubblici Barra. C’è una delibera che propone l’inserimento dell’intervento di riqualificazione urbana del Mercatone nel programma Europa Piu. Ciò servirà a poter accedere al Programma Jessica della Regione Campania usufruendo così di circa 2 milioni e mezzo di euro. Servirebbero al completamento del primo lotto e al potenziamento delle reti tecnologiche e di sistema.
Un primo passo, ma certo poco rispetto ai lavori che vanno fatti. E poi sullo sfondo resta l’annosa vicenda del contenzioso sull’esproprio. Il comune di Avellino, condannato dal tribunale, deve sborsare circa 7 milioni di euro. Insomma, a più di 20 anni di distanza dal taglio del nastro, il Mercatone si guadagna a pieno titolo il podio nella classifica degli sprechi
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