Un telefono destinato ad un detenuto del carcere di Ariano è stato scoperto dagli agenti della polizia penitenziaria durante un normale controllo. Una donna aveva nascosto il cellulare di piccole dimensioni, da far avere al marito, all’interno di un pacchetto nascosto tra la biancheria. Ma grazie alla scansione nella macchina a raggi x da poco a disposizione della casa circondariale del Tricolle, subito è stata notata la presenza di qualcosa di anomalo tra i vestiti. Il cellulare completo di sim e batteria era perfettamente funzionante. Non è la prima volta che i familiari dei detenuti tentino di far entrare oggetti o droga nel carcere del Tricolle. L’ultimo episodio risale a giugno, quando nella suola di una scarpa contenuta in un pacco postale, sono stati trovati 15 grammi di hashish. La donna che ha tentato di far aver il cellulare al marito è stata intanto denunciata alla competente autorità giudiziaria. La nuova operazione portata avanti dagli agenti è secondo il sindacato di polizia penitenziaria la prova dell’impegno quotidiano dei poliziotti penitenziari e in particolare di quelli dell’unità operativa colloqui.
Commenta l'articolo