La Guardia di Finanza di Ariano ha scoperto 112 lavoratori in “nero”. Centinaia di assunzioni senza contratto di lavoro, portate alla luce a seguito di un capillare controllo fiscale, finalizzato alla verifica, ai fini contributivi, delle posizioni dei lavoratori impiegati in un “Call Center” riconducibile ad una società con sede a Roma. Tutto è nato da una serie di segnalazioni partite da alcuni lavoratori, indignati per le condizioni di sfruttamento cui erano sottoposti, molte delle quali, “viaggiando” sul più noto “Social Network”, non passarono inosservate agli occhi delle Fiamme Gialle che, agli inizi di luglio, fecero scattare il blitz. Gli approfondimenti hanno consentito di scoprire che una società di Roma, con importanti sedi operative a Milano, Napoli e in Sicilia, alla fine dello scorso anno aveva deciso di aprire una sede operativa anche nell’Avellinese, per la vendita a distanza di prodotti telefonici di noti “brand” (perlopiù, contratti di telefonia mobile privata e “business”). La società aveva promesso a tutti l’assunzione a tempo determinato con una retribuzione mensile di poco più di quattrocento euro. Gli approfondimenti delle Fiamme Gialle, protrattisi per oltre quattro mesi, hanno portato all’individuazione di 112 lavoratori “in nero” impiegati nel Call Center di Ariano Irpino per oltre 3.500 giornate lavorative, consentendo alla società datrice di lavoro un risparmio di oltre 127.000 euro, tra costi del personale ed oneri previdenziali e contributivi. Contestate sanzioni amministrative che giungono fino ad un massimo di poco più di 2 milioni di euro. Approfondimenti sono tuttora in corso per vagliare le singole responsabilità dei soggetti coinvolti nell’incresciosa vicenda.
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