Nel pomeriggio di ieri, nella C.C. di Ariano Irpino un detenuto ha rischiato di essere aggredito da un altro detenuto della stessa sezione che ha tentato addirittura di dar fuoco alla sua camera detentiva.A darne notizia Stefano Sorice segretario locale UILPA Polizia Penitenziaria Ariano Irpino. L’aggressore, dopo essere uscito dalla propria camera per andare a fare la doccia, si è diretto verso la cella del detenuto gettando attraverso le sbarre tutto ciò che riusciva a trovare.Ad un certo punto ha dato fuoco ad una bomboletta di gas da campeggio, che i detenuti usano per preparare i pasti, e l’ha lanciata nella cella, incendiando di conseguenza il materasso e generando gran fumo.Provvidenziale l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria, che hanno provveduto immediatamente a mettere in sicurezza il reparto, estinguendo le fiamme con l’utilizzo dell’estintore e riuscendo a tutelare l’incolumità della vittima dell’aggressione che, nonostante tutto e dopo essere stato celermente portato fuori dalla cella, ha iniziato a dimenarsi in cerca di rivalsa nei confronti dell'altro detenuto, armato addirittura di una lametta .Nel tentativo di contenerlo i Poliziotti hanno riportato alcune contusioni ed escoriazioni, fortunatamente non gravi, oltre che l’inevitabile ingestione di fumo nonostante l’utilizzo delle maschere in dotazione. Quotidiane criticità, le cui costanti denunce restano inascoltate a discapito del personale di Polizia Penitenziaria, silente protagonista di interventi lodevoli e ritrovamenti di droga e/o cellulari. Costretto a lavorare in condizioni pessime, locali insalubri, senza una qualsivoglia dotazione atta alla difesa personale e ricoprendo più posti di servizio.Trattenendosi a lavoro oltre l'orario e talvolta sacrificando i propri riposi settimanali per far fronte ad una spaventosa carenza d’organico che non intende colmarsi con l’insufficienza delle unità previste con i trasferimenti nazionali.E tutto questo quando attualmente la struttura ha ancora chiuse ed in fase di ristrutturazione due sezioni del vecchio padiglione, dunque è ben chiaro lo scenario che viene a profilarsi di fronte ad un eventuale riapertura delle stesse se non si interviene immediatamente dotando il personale di ulteriore organico. Nel mentre la popolazione detenuta è sempre più violenta, tenta il sopravvento, forte del fatto che qualsiasi azione posta a conseguenza dei loro comportamenti non sarà sufficiente ed esemplare affinché la stessa non si ripeta. Il nostro plauso va agli Agenti protagonisti dell’encomiabile intervento, in un contesto dove non muta l’aspetto drammatico, resta costante anche lo spirito di abnegazione che caratterizza la Polizia Penitenziaria la cui tutela e dignità ogni giorno viene calpestata dal disinteresse delle istituzioni.
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