Si è chiusa l’inchiesta della Guardia di Finanza di Ariano sulle indebite percezioni previdenziali a danno dell’Inps. Due donne del Tricolle dovranno ora riconsegnare allo Stato il mal tolto indebitamente che ammonta a decine di migliaia di euro. L’indagine delle fiamme gialle era partita lo scorso anno quando la guardia di finanza ha denunciato all’Autorità giudiziaria della soppressa Procura di Ariano, per truffa ai danni dello Stato, due donne che erano riuscite a “scucire” diverse migliaia di euro mediante raggiri. Una delle due incassava personalmente in quanto delegata la pensione di una ignara zia, anche dopo la morte della parente perché non aveva comunicato all’Inps il decesso. L’altra donna finita nel mirino della Guardia di Finanza poiché aveva falsificato i certificati medici prodotti all’ASL e all’INPS, nei quali si attestava i requisiti per ottenere le pensioni d’invalidità e di accompagnamento. I finanzieri l’hanno seguita per mesi, e l’hanno ripresa mentre faceva regolarmente la spesa, prendeva i mezzi pubblici e faceva lunghe passeggiate in centro tra i negozi, sempre da sola. Dopo circa sette mesi di indagini allora i finanzieri hanno definitivamente chiuso il cerchio tassando i proventi illeciti percepiti. Un caso che era balzato alla ribalta della cronaca nazionale.
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