Condizionavano le aste giudiziarie per riappropriarsi degli immobili della loro azienda dichiarata fallita. Quattro persone sono state raggiunte da una misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Avellino su richiesta del pm Angelo di Popolo. Un imprenditore 68enne di Melito, nel napoletano, e' stato arrestato dai carabinieri insieme a un suo collaboratore proprio mentre si recava presso lo studio notarile dove si stava per svolgersi l'ultima asta giudiziaria che altre due persone avevano "indirizzato", intimidendo gli altri concorrenti. Per questi due il gip ha disposto un provvedimento di obbligo di dimora. 

 I casi accertati dall'indagine dei militari dell'Arma riguardano delle villette realizzate a Grottolella dal 68enne, che avevano un valore di base d'asta di 50mila euro ciascuna, 4 volte in meno il prezzo di mercato. Per evitare che altri compratori potessero aggiudicarsi l'asta, due 44enni di Giugliano e Frattaminore, in provincia di Napoli, avvicinavano gli interessati e li minacciavano per indurli a desistere. In un caso a una coppia che avrebbe concorso all'acquisto di una villetta furono recapitati due proiettili e un bigliettino intimidatorio. Marito e moglie si sono rivolti ai carabinieri del comando provinciale di Avellino, che hanno avviato le indagini. La pista seguita e' stata da subito quella delle aste giudiziarie. Alcuni militari si sono presentati in borghese all'ultima asta e sono stati avvicinati dai tre collaboratori dell'imprenditore. Successivamente sono partiti i riscontri su altri concorrenti che, pur avendo versato il deposito cauzionale, avevano poi rinunciato all'aggiudicazione.

Tutti hanno preferito, di fronte alle minacce subite, perdere il 10% dell'offerta presentata. I 4 sono accusati di turbativa d'asta, estorsione e tentata estorsione. I carabinieri hanno anche sequestrato una villetta del valore di 200mila euro e proseguono nelle indagini per verificare se altri immobili realizzati dall'imprenditore fallito non siano stati acquisiti con lo stesso sistema