A Baiano, sigilli da parte della Guardia di Finanza ad una lavanderia industriale, dedita al lavaggio delle tovaglie e della biancheria di alberghi e ristoranti. L’attività operativa, scaturita dopo diversi giorni di appostamento, ha permesso di evidenziare una movimentazione di persone e di mezzi sospetti, in orari poco consueti nonostante il cancello d’ingresso fosse costantemente chiuso. L’ispezione ha consentito di accertare che nel capannone in questione operava un’azienda che gestiva la struttura di lavanderia industriale, mentre, particolare alquanto curioso, il personale impiegato era appartenente ad un’altra ditta. Tale situazione lavorativa e strutturale, ha evidenziato, in entrambi i casi, considerevoli irregolarità in considerazione del fatto che l’immobile dove veniva svolta l’attività di lavanderia è risultato sprovvisto di qualsiasi certificazione sanitaria, prevenzione incendi e di sicurezza. Inoltre, le successive operazioni di perquisizione hanno consentito di individuare che, tramite vari segmenti di tubo collegati ingegnosamente tra loro, e grazie all’ausilio di una pompa sommersa rinvenuta all’interno di un pozzo interrato, tutti i residui industriali derivanti dal lavaggio dei capi, contenenti numerosissime sostanze chimiche, venivano sversati nella rete idrica fognaria comunale, senza subire alcun processo di depurazione preliminare. L’operazione si è conclusa con la denuncia a piede libero del titolare della struttura, un 57enne, originario della provincia di Napoli e con il sequestro dell’intero capannone di circa 1000 mq.
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