Nella mattinata odierna, mercoledì 19 marzo, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, hanno dato esecuzione all’Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari personali emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino, nei confronti di 13 persone indiziate, allo stato delle indagini, di appartenere ad un’associazione a delinquere dedita alla creazione e alla commercializzazione di fittizi crediti d’imposta derivanti da "bonus facciata", nonché, allo stato, indagati per i reati di indebite compensazioni d’imposta e riciclaggio.
Il sodalizio, attraverso la costituzione di numerose società intestate a "prestanomi", aventi formale sede legale sull’intero territorio nazionale, avrebbe creato, sulla base di lavori di ristrutturazione e di rifacimento facciata in realtà mai eseguiti, un sistema di fittizi crediti d’imposta ammontanti complessivamente a € 30.226.229,27, poi confluiti, attraverso una catena di comunicazioni di cessioni effettuate tra il 2021 ed il 2022 che hanno eluso i controlli preventivi dei sistemi informatici degli uffici finanziari, nel cassetto fiscale di una società riconducibile al dominus del sodalizio, originario della provincia irpina e residente ad Avellino.
Quest’ultimo ha, successivamente, reimpiegato in una società calcistica toscana militante nella Serie D, di cui risultava il gestore e titolare di fatto, una parte dei proventi illeciti, derivanti anche da ulteriori contesti illeciti e in cui la compagine è risultata essere attiva, come l’indebita fruizione di crediti d’imposta ACE (Aiuto alla Crescita Economica).
Tale attività d’indagine fa seguito al sequestro preventivo disposto dall’A.G. irpina nell’ambito del medesimo fascicolo d’indagini ed eseguito dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Avellino a dicembre del 2022, a seguito del quale era stato apposto il vincolo cautelare sui crediti fittizi delle società coinvolte, nonché sulle disponibilità finanziarie e patrimoniali degli indagati.
Le attività investigative sono state avviate nel mese di luglio a seguito dell’inoltro all’Autorità Giudiziaria di una comunicazione di notizia di reato redatta congiuntamente dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Avellino e dalla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Avellino, nell’ambito del "protocollo investigativo" stipulato a gennaio del 2022 tra il Comando Provinciale, l’Agenzia delle Entrate e la Procura della Repubblica del capoluogo irpino.
Ad esito delle attività investigative il GIP ha disposto, quindi, l’applicazione di n. 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, n. 2 ordinanze di applicazione degli arresti domiciliari, n. 8 misure interdittive del divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche per la durata di anni uno, 1 misura dell’interdizione temporanea dall’esercizio della professione di dottore commercialista per la durata di anni uno.
L’attività svolta sinergicamente con l’Agenzia delle Entrate, ha consentito di impedire la monetizzazione dei crediti e la dispersione delle risorse, a garanzia degli ingenti stanziamenti pubblici a sostegno delle famiglie e delle imprese.
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