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Cronaca

Camorra: chiedeva soldi per i parenti in carcere, arrestato dai Carabinieri “nuova leva” dei Graziano

arresto

I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino a seguito di attività investigativa hanno dato esecuzione alla ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti di Graziano Francesco cl. ‘79,  ritenuto responsabile del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso commesso ai danni di un imprenditore edile del Vallo di Lauro vessato da tempo dalle richieste estorsive. 
Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Francesco Soviere della D.D.A. di Napoli , da tempo impegnato a contrastare con successo le organizzazioni criminali presenti nella provincia di Avellino, e  svolte dal Nucleo Investigativo del Provinciale dei Carabinieri di Avellino ed hanno colpito un esponente della nuova  generazione  del clan Graziano  di Quindici subentrata nella gestione delle attività dei capi storici attualmente detenuti a seguito delle precedenti attività repressive. 
Preziose le dichiarazioni della vittima che esasperata dalle continue richieste di soldi per il sostentamento “dei detenuti” ha trovato il coraggio per denunciare i fatti agli inquirenti tenuto conto soprattutto che l’estortore aveva avvicinato anche i figli dell’imprenditore per intimidire la vittima. Nel provvedimento cautelare emesso dal GIP Marcella Suma viene altresì contestata  la circostanza di aver agito con metodo mafioso nell’interesse del clan Graziano evidenziando che il progressivo e raffinato sistema di avvicinamento, proiettava la vittima verso un baratro di totale assoggettamento caratterizzato da forte ansia ed angoscia. 
Graziano Francesco oltre che dall’omonimia, a seguito del suo matrimonio è legato da vincoli parentali con i vertici storici del clan Graziano essendo genero di Graziano Eugenio (ucciso nella strage di Scisciano del 1991) e di Scibelli Alba (attualmente detenuta per aver partecipato alla nota strage delle donne di Lauro evento del 2002, in cui persero la vita mogli, figlie e sorelle di esponenti apicali del clan Cava).

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