“Sul coltello non sono state rilevate impronte né di Claire, né di altre persone.” A confermarlo dopo i rilievi scientifici effettuati dai carabinieri del Ris è il Procuratore Capo Luciano D’Emmanuele. Il giallo si complica a Carpignano. Verità ancora congelata come quella salma, bloccata da quattordici giorni nella cella frigorifera in obitorio ad Ariano. Non è dato ancora sapere cosa è accaduto realmente giovedì primo marzo in quella villa dei misteri, a pochi passi dal Santuario della Madonna Nera. Tutto resta avvolto nel mistero. Il timore è che le indagini siano finite fuori strada. Gli inquirenti non avrebbero in mano molti elementi e l’ultimo dato ora complica ancora di più il quadro. Sta di fatto che con il passare delle ore e dei giorni diventa sempre più difficile ricercare la verità. Claire era una donna tranquillissima e con la testa sulle spalle, non era depressa e non avrebbe mai lasciato solo quel bimbo appena nato. A fine mese si sarebbe trasferita per sempre a Francoforte per raggiungere il suo compagno. Questo era il suo unico obiettivo, che aveva confidato al titolare della Pizzeria di Melito Irpino, dove lavorava con grande impegno e serietà da anni, il primo a tracciare su di lei questo profilo così limpido. Non mi aspetto grandi risultati dalle analisi sul coltello aveva detto in partenza il medico legale Macchione. I fatti gli danno ragione. Tutto resta confuso e misterioso a Carpignano. Un caso irrisolto finora e si spera che non resti così per sempre.








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