"Via quel video di Melissa alla prima comunione": su Twitter monta la ribellione contro un video che, appunto, mostra Melissa Bassi in alcune sequenze da bambina e si registra in queste ore una marea montante di messaggi, tutti con lo stesso tono: "vergogna, lucrare su una bambina morta". "Basta massacro mediatico sulla morte", scrive Giulia, mentre il gestore dell'account @popoloviola invita tutti i follower a mandare messaggi per far entrare l'argomento nella parte alta della classifica dei trend. "Giu' le mani da Melissa! Perche' Brindisi non sia come Avetrana", twittano altri utenti. Una singolare concordanza con la lettera appena inviata dal presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, a tutti presidenti degli Ordini regionali: "la tragedia che ha sconvolto Brindisi, Mesagne e l'intero Paese -scive Iacopino- impone il dovere di seguire gli sviluppi dell'indagine con rigore e, al tempo stesso, con autentico rispetto per tutte le persone coinvolte. Invito caldamente, da uomo prima che da presidente dell'Ordine, a vigilare affinche' la vicenda non venga trasformata, come purtroppo in qualche caso e' gia' accaduto, in spettacolo, replicando episodi vergognosi come ad esempio, per restare in Puglia, quello che ha riguardato Sarah Scazzi". Troppe foto di minori, segnala Iacopino, sono state pubblicate; "troppe trasmissioni messe in onda per chiedere ai parenti delle vittime che cosa provassero mentre i loro figli erano in rianimazione o in terapia intensiva. Sono certo -conclude Iacopino- che non ci sara' bisogno di aspettare che la competente autorita' ci richiami al senso del dovere (come in circa 400 casi ha dovuto fare per la vicenda di Avetrana) e che, in spirito di collaborazione, ci saranno interventi rigorosi e pubblici da parte di tutti gli Ordini regionali".








Commenta l'articolo