Rischia di aggravarsi ancora il già tragico bilancio delle vittime di quella che è stata ribattezzata la fabbrica dei veleni di Pianodardine, zona industriale di Avellino. L'amianto killer dello stabilimento dell'ex Isochimica, infatti, continua inesorabilmente a colpire. Antonio Solomita, avellinese 56enne residente nel popoloso quartiere di San Tommaso, è stato ricoverato presso il reparto di Rianimazione dell’Ospedale Moscati della città capoluogo. L'uomo ha avuto un arresto cardiaco ma presentava anche complicazioni polmonari. E’ probabile che i problemi cardiaci di Solomita siano dovuti a patologia pregressa collegata alla asbestosi, la malattia che si contrae stando a contatto con l’amianto. L'uomo è grave, intubato e ventilato all'ospedale. Quella dell’isochimica è una storia che non smette mai di generare dolore. Il sito della fabbrica di Borgo Ferrovia in cui venivano scoibentate le carrozze dei treni, è ancora sotto sequestro e non è stato ancora interessato dalla bonifica, se non per una piccola parte. E lasciano senza fiato le dichiarazioni di Nicola Abrate, ex operaio dell’isochimica: "Si tratta dell’ennesimo caso, ma non sarà l’ultimo". Gli operai, come se fossero reduci di una guerra, stanno da anni combattendo per vedersi riconosciuto il diritto ad un prepensionamento che lo stato ancora non ha concesso. Inoltre c’è un’inchiesta della magistratura sulla mancata bonifica del sito che coinvolge 24 persone, tanti sono gli avvisi di garanzia, tra funzionari e amministratori del Comune di Avellino.
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