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Cronaca

Fiamme Gialle, promoter finanziario in arresto. Centinaia i risparmiatori truffati

fiamme gialle

Nel corso della giornata odierna, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Avellino hanno portato a termine una complessa attività di indagine che ha posto termine alla spericolata carriera di un promotore finanziario il quale, negli ultimi anni, era riuscito a raccogliere ingenti somme di denaro, in danno a centinaia di risparmiatori. Il servizio in parola, svolto dai militari della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi e della Sezione di Polizia Giudiziaria distaccata presso la locale Procura della Repubblica, è nato alla luce delle numerose denunce-querele poste in essere dai soggetti lesi, le quali hanno permesso di accertare la presenza sul territorio di un promoter finanziario il quale, usufruendo del proprio ufficio presso la filiale di un Istituto di Credito di Lioni, per mezzo di artifizi e raggiri e producendo falsa documentazione attestante inesistenti consistenze patrimoniali, si appropriava del danaro a lui affidatogli, con la conseguente distrazione di circa 4 milioni di euro, in parte dovuti a perdite in operazioni ad alto rischi effettuate all’insaputa dei risparmiatori ed in parte utilizzati per fini personali. Dette temerarie operazioni consentivano al promotore, tale S.A.C., di anni 49 e residente in Nusco, di ottenere, nell'arco del tempo, provvigioni, incentivi finanziari e premi di produttività in base ai risultati ottenuti per circa 1.300.000,00 euro. La situazione, che si protraeva negli anni, era completamente sconosciuta ai clienti del reo i quali, dietro la ricezione di false rendicontazioni riguardanti la loro consistenza patrimoniale, venivano incentivati a non disinvestire i loro risparmi con la promessa di consistenti guadagni e con la concessione di regalie varie (viaggi, materiale elettrotecnici ed informatici) i cui costi venivano addebitati sui conti correnti di altri ignari clienti. Al termine della complessa attività di indagine, i militari della Tenenza, hanno potuto riscontrare di come il promoter in questione operasse come una vera e propria banca, ponendo in essere una pluralità di operazioni fraudolente, mediante la contraffazione delle firme degli investitori su modulistica contrattuale e su altra documentazione relativa ad operazioni dei medesimi poste in essere, ricevendo denaro contante consegnatogli dall’investitore (nonostante l’art. 108, comma 5, del regolamento intermediari ne disponesse l'obbligo per il promotore di rifiutare ogni somma di denaro), rilasciando agli stessi regolare ricevuta di versamento. In aggiunta, il reo impiegava frequentemente fondi derivanti da prelevamenti con titoli di credito non autorizzati, tratti sui conti correnti di ignari clienti; infatti, dopo aver autonomamente richiesto il carnet di assegni emetteva, dopo averne contraffatto la firma di traenza, assegni bancari impiegati per propri fini e per eseguire finanziamenti volti alla “copertura” di conti, in precedenza da lui fraudolentemente utilizzati, falsificando, al contempo, il questionario MIFID (Markets in Financial Instruments Directive, nel quale il cliente dichiara, tra l'altro, la propria esperienza in materia di investimenti finanziari e la sua propensione al rischio) ed eseguendo operazioni ad alto rischio all’insaputa della clientela. L’operazione, denominata “FIDELITY”, dal nome del fondo che l’operatore finanziario era solito utilizzare per l’espletamento delle suddette attività illecite, si inquadra nel più ampio contesto operativo mirato all’intensificazione, da parte della Guardia di Finanza, dell’attività di polizia economico-finanziaria posta a tutela del risparmio, concludendosi con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico del promotore finanziario, espletata dai militari operanti alle prime luci dell’alba.

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