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Cronaca

Finì coinvolto in un'inchiesta della magistratura partenopea, ma il ''fatto non sussiste'': assolto

Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste l’arianese Valerio Sicuranza. L’avvocato La Vita: “Era auspicabile sin dall’inizio della misura cautelare illegittimamente applicata ai suoi danni.”

Sicuranza

Giustizia fatta per l’edicolante arianese Valerio Sicuranza.  All’esito dell’udienza dibattimentale tenutasi dinanzi al Gup Vincenzo Di Florio presso il tribunale di Salerno, con il rito abbreviato è stato assolto con formula piena, dagli addebiti formulati dalla procura della repubblica presso il tribunale di Torre Annunziata che aveva anche richiesto il trasferimento del fascicolo per competenza territoriale dinanzi al Gip di Salerno.  Il difensore di Valerio Sicuranza, l’avvocato Giovanni La Vita, esprime viva soddisfazione per il risultato conseguito che tra l’altro, afferma, era anche auspicabile sin dall’inizio della misura cautelare illegittimamente applicata ai suoi danni.  Era già tornato a casa, nei mesi scorsi prosciolto da ogni accusa, risultando completamente estraneo all’inchiesta napoletana sui tabacchi lavorati esteri. Il tribunale del Riesame di Salerno, aveva già totalmente annullato la misura cautelare di divieto di accesso e dimora nei comuni della provincia di Avellino, emessa dal Gip del tribunale di Torre Annunziata. L’inchiesta fa riferimento alla ricettazione di tabacchi lavorati esteri, messa in piedi da un sodalizio criminoso dedito anche ad altre attività illecite di cui Valerio non faceva assolutamente parte. Fu subito accolto il ricorso presentato da quest’ultimo, al tribunale del Riesame, che sancì la dissoluzione del quadro indiziario prefigurato a suo carico, nonché la totale assenza di elementi idonei a sostenere la misura interdittiva che sin dall’inizio La Vita aveva giudicato ingiustamente applicata nei confronti del commerciante arianese.  Un sospiro di sollievo in casa Sicuranza e nel rione Cardito, dove il barista edicolante è molto stimato. In tanti avevano atteso con fiducia il suo rientro, da quella che egli stesso aveva definito una vacanza forzata in Puglia. Ieri la seconda vittoria giudiziaria, quella più importante. “ L’auspicio - afferma La Vita - è che si dia legittimamente spazio alla notizia che ripristina, in minima parte il danno alla persona, dopo che qualcuno aveva inteso cagionare all’esercente, prefigurando la compartecipazione del tutto inventata di costui nella consumazione di reati gravissimi, quali quelli dello spaccio di droga.”

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