È stato disposto il sequestro preventivo di 16 impianti di depurazione siti nei comuni della provincia di Avellino. Il provvedimento cautele reale è stato concesso dal GIP dr. Antonio Sicuranza su richiesta della Procura di Avellino nell' ambito di un' indagine denominata Onda Nera, coordinata dal Procuratore capo e dai pubblici ministeri Elia Taddeo e Roberto Patscot, avente ad oggetto reati connessi al danneggiamento delle acque dei fiumiCalore e Sabato, nonché in alcuni casi all'illecita gestione delle acque reflue anche con sversarnento diretto senza alcuna effettiva attività di trattamento depurativo.
La Procura per l'attività investigativa si è avvalsa dell'eccellente collaborazione del Corpo Forestale dello Stato (Nipaf) di Avellino, della Sezione di PG del Corpo Forestale dello Stato della Procura, nonché del Comando Generale del Corpo Capitaneria di Porto della Guardia Costiera di Roma.
Gli accertamenti investigativi hanno portato a constatare, per le inefficienze dei sistemi di depurazione, il degrado dei fiumi Calore e Sabato con violazioni, spesso anche gravi dei limiti tabellari previsti dal Testo Unico Ambiente concernenti, a seconda dei casi, gli escherichia coli, l’azoto ammoniacale, i solidi sospesi, i tensioattivi totali ed il saggio di tossicità. Infatti. il GIP nel decreto di sequestro ha sottolineato l’eclatanza delle violazioni accertate.
L' ampia indagine, durata molti mesi, è stata svolta nell'ambito di un monitoraggio capillare e complessivo delle più importanti acque superficiali nella provincia di Avellino, con la relativa verifica della funzionalità degli impianti di depurazione siti nel territorio di competenza di questa Procura.
Sono stati utilizzati, in particolare, strumenti investigativi sofisticati per operare la visualizzazione aerea dei tratti fluviali, avvenuta sia con l'ausilio di un “drone" (ovvero un aeromobile computerizzato e comandato a distanza per monitorare anche le zone più inaccessibili dei corsi d'acqua), sia con I'uso di un rilevatore dello spettro termico subacqueo dei corsi di interesse al Fine di accertare la presenza di eventuali scarichi occultati alla vista degli inquirenti (quest'ultima tecnica investigativa è stata sviluppata per mezzo del Comando Generale della Guardia Costiera, trasponendo in ambito fluviale le consolidate tecniche di individuazione aerea degli scarichi occulti delle petroliere in alto mare).
A tali attività tecnologicamente avanzate sono state., successivamente, affiancate tecniche convenzionali di indagine con l'esame chimico delle acque e con il sopralluogo dei siti per constatare le caratteristiche organolettiche delle acque stesse, risultate, a seconda dei casi,maleodoranti, con solidi sospesi, di colore torbido e contenenti agenti inquinanti superiori ai parametri di legge, come sopra evidenziato.
Grazie allo spirito di servizio degli operanti del Corpo Forestale dello Stato di Avellino si è, così, riusciti a raggiungere, attraverso la materiale percorrenza di tratti impervi di forestazione fluviale dei fiumi Calore e Sabato, i luoghi dove avvenivano effettivamente gli scarichi delle acque inquinanti.
Il risultato investigativo che ha portato al sequestro degli impianti consente, con il disposto contestuale dissequestro degli stessi con l'imposizione di prescrizioni (come indicato dalla stessa Procura nella richiesta avanzata al GIP), di restituire i depuratori ai Comuni ed agli Enti di gestione con l'obbligo di ripristino della funzionalità degli impianti al fine di assicurare il rispetto di tutti i limiti. L'attività inquirente proseguirà ancora con I' attenta verifica della compiuta osservanza di quanto imposto con il decreto di sequestro, al fine di recuperare le ottimali caratteristiche dei corsi fluviali Calore e Sabato che costituiscono un patrimonio inestimabile della collettività locale.








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