Arroganti e spavaldi, sprezzanti della legge, continuavano a timbrare e ad allontanarsi dal posto di lavoro anche quando si erano accorti di essere sotto controllo, quando ormai si era diffusa la notizia di una indagine in corso. Alcuni dipendenti si divertivano persino ad irridere le forze dell'ordine, indicando la telecamera nascosta, salutando o facendo gestacci.
Il sistema, collaudato e ripetuto nel tempo, è stato scoperto dagli uomini della Squadra Mobile in collaborazione con la Procura della Repubblica. Il blitz è scattato questa mattina. Nel mirino il quartier generale dell'Asl di Avellino, la sede di via degli Imbimbo. L'operazione, partita un anno fa, porta il nome di ''Badge Malati'', 21 gli indagati, ma di comportamenti attenzionati ce ne sarebbero almeno il doppio. Non ci sono arresti, come misura cautelare e interdittiva, per gli indagati, è scattata la sospensione dal luogo di lavoro. Coinvolti semplici impiegati, ma anche medici e dirigenti.
Il quadro che emerge dall'inchiesta, sostengono le forze dell'ordine, è penoso e preoccupante: anche perché certifica l'esistenza di un sistema nel quale i dipendenti si coprivano a vicenda. Si timbrava per se, ma anche per i colleghi. E' capitato finanche che è stato timbrato il cartellino per una persona che quel giorno era assente giustificata.
I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza del questore Ficarra, del capo della mobile Castello, del Procuratore Aggiunto d'Onofrio e del Capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo.
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