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Cronaca

Furto eliporto di Pianodardine, fermati i ladri dopo indagine lampo

carabinieri avellino

I Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno denunciato gli autori del furto perpetrato sabato mattina nell’eliporto di Pianodardine e recuperato oltre 260 pannelli in ferro zincato, della misura di circa 2,5 m di lunghezza per 2 di altezza, 65 paletti metallici di sostegno, di altezza pari a 1,8 m, una cancellata in ferro, due fari del locale hangar nonché una manichetta antincendio contraddistinta da punzonatura sottratti dal sito.
Si tratta di tre soggetti, di età compresa tra i 70 ed i 23 anni, tutti residenti nei comuni di Montefredane ed Avellino, responsabili dei reati di furto aggravato e ricettazione che, con azioni sistematiche e ripetute nel tempo, anche di giorno  e con l’ausilio di materiale tecnico, entravano all’interno della recentissima infrastruttura di Pianodardine, non ancora inaugurata, prelevando pannelli di recinzione, porte in legno, cavi in rame, rubinetteria e arrecando gravissimi danni infrastrutturali (si stimano in alcune centinaia di migliaia di euro).
D’altronde quel furgone bianco avvistato nei pressi dell’eliporto, non poteva essere andato troppo lontano: i ladri erano certamente persone del posto, conoscitori della zona.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino, supportati dai colleghi del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Avellino, dai militari della locale Stazione nonché da quelli di Montefredane, svolgendo un’accurata attività d’indagine sono riusciti in meno di ventiquattro ore, a  localizzare i siti ove era occultata la refurtiva, ad individuare gli autori del furto e a denunciarli all’Autorità Giudiziaria.
All’atto del sopralluogo sul sito di Pianodardine i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno trovato un generatore elettrico, un fresino, attrezzature varie nonché alcuni giubbotti ed un maglione, abbandonati sul posto da uno dei malfattori messo in fuga sabato mattina dal timore di essere scoperto.
Ma non è tutto: lo stesso aveva già provveduto a vendere una parte dell’illecito provento ad un ignaro anziano del posto, anch’egli denunciato per ricettazione e ad occultarne la restante parte presso gli stabili del suo complice ubicati in Manocalzati, che peraltro veniva ulteriormente deferito perché trovato in possesso di 22 cardellini e di alcune reti destinate all’uccellagione di frodo, in aperta violazione della normativa faunistica.
Il materiale, riconosciuto dagli aventi diritto, veniva sequestrato e restituito ai medesimi in custodia giudiziale, previo deposito nel sito dell’eliporto. 

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