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Cronaca

Inchiesta Avellino, domiciliari per l'ex sindaco Festa

E’ un vero e proprio terremoto politico giudiziario quello che si è abbattuto sul comune di Avellino, sull’amministrazione uscente e sul sindaco dimissionario, finito ai domiciliari insieme ad un’ex dirigente del comune, Filomena Smiraglia, e ad un architetto, Fabio Guerriero, fratello di un consigliere comunale. L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni presso banche e a carico di altri indagati, tra cui l’ex vicesindaco e assessore del Comune di Avellino, Laura Nargi. Le indagini trovano la propria origine in più denunce ed esposti, poi oggetto di mirati approfondimenti investigativi. Un’articolata attività investigativa, dunque, basata su intercettazioni telefoniche, telematiche e di conversazioni tra presenti avviate nel settembre del 2023, e a cui è stato dato riscontro attraverso l’attivazione sistematica di servizi di osservazione, controllo, pedinamento e acquisizioni du documenti. Il provvedimento restrittivo - si legge in una nota della Procura - è stato adottato in relazione a numerose ipotesi di reato: tentata induzione indebita, corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione di segreto d’ufficio aggravata, falso in atto pubblico, peculato, depistaggio. 
La procura ipotizza sollecitazioni, illecite, promosse dall’ex sindaco Festa nei confronti di operatori economici perchè promuovessero sponsorizzazioni a vantaggio di privati. La vicenda corruttiva per la quale è stata adottata la misura cautelare riguarda invece le utilità economiche riconosciute, su richiesta del sindaco e sempre sotto forma di finanziamento al privato, dal titolare di un punto vendita di una nota catena del settore della ristorazione, pure lui indagato, in cambio di favori afferenti l’esercizio delle funzioni di primo cittadino.

Altre contestazioni, che coinvolgono anche gli altri finiti ai domiciliari, riguardano i concorsi presso il Comune di Avellino per 10 Istruttori di vigilanza e 3 funzionari, nei quali gli indagati hanno curato in maniera certosina la divulgazione delle domande d’esame ai candidati da loro selezionati. Quanto infine ai connessi episodi di peculato e depistaggio, Festa avrebbe cercato di sviare le indagini e messo in atto una vera e propria “bonifica” presso gli Uffici del comune tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie.

Le vicende e le condotte sopra indicate - scrive sempre la Procura - rappresentano soltanto una porzione di un complesso percorso investigativo afferente ai molteplici traffici delittuosi che trovano origine ed occasione nella gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino. Si tratta di vicende spesso connesse tra loro, con interessenze a più livelli, che vedono coinvolti tanto pubblici amministratori e funzionari, quanto imprenditori e professionisti, all’interno di un contesto associativo ancora in corso di investigazione. Il provvedimento restrittivo, disposto dal Gip si è reso necessario in considerazione delle numerose fughe di notizie e, da ultimo, della condotta di inquinamento probatorio/depistaggio posta in essere dall’allora primo cittadino della città di Avellino.

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