"I tre segretari provinciali irpini della CGIL, della CISL, della UIL affermano sul Mattino del giorno 6 febbraio che "il sindacato sull'Isochimica non ha mai chiuso gli occhi" - così in una nota Giovanni Maraia di Ariano in Movimento.
Non e' vero, conoscevano, a partire dal 1984, i pericoli della lavorazione, sapevano che gli operai lavoravano senza alcuna protezione e hanno, però, taciuto. Chiedano gli attuali segretari provinciali conferma di ciò ai sindacalisti di allora: Adiglietti per la CGIL, Caso Michele per i chimici della CISL e Solimene per la CISL.
Il Sindacato di allora resto' in silenzio sulla "mattanza che si attuava nell'Isochimica" - continua Maraia - così come fecero Comune di Avellino, USLn4, Ispettorato del lavoro, INAIL, partiti politici.
La stessa Magistratura di Avellino pur avendo molti elementi sulla pericolosità della lavorazione all'interno dell'Isochimica, non ritenne di sottoporre a sequestro la fabbrica.
Perchè i Sindacati, il Comune di Avellino e i partiti politici non inchiodano alle proprie responsabilità Trenitalia per gli errori compiuti dalle FS? E' Trenitalia che deve provvedere al futuro degli operai dell'Isochimica e a far fronte alle esigenze dei famigliari di coloro che sono deceduti. Pare che si stia costruendo un altro muro di gomma a protezione di Trenitalia", conclude Maraia
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