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Cronaca

Omicidio di Baiano: si segue la pista di camorra

Chiesa Baiano

È caccia ai killer che hanno ucciso Fortunato Miele nel raid di Baiano. I carabinieri stanno passando a setaccio tutti gli ambienti della malavita locale, con particolare attenzione ai collegamenti con la camorra. L’omicidio compiuto ieri in pieno giorno infatti secondo Francesco Soviero, magistrato della Dda, ha tutti i contorni della modalità camorristica. Miele, titolare di una attività imprenditoriale, con un precedente per tentato omicidio, è stato freddato con tredici colpi di pistola. Di questi almeno otto sono andati a segno al volto e alla testa. Tutto si è consumato in pochi attimi. L’imprenditore viaggiava su una vecchia Suzuki Vitara, quando il commando lo seguiva a bordo di una Citroen C3. Un vero e proprio inseguimento nelle piccole stradine del centro di Baiano fino a quando non lontano dalla chiesa di Santo Stefano è scattata la mattanza. Uno dei sicari è sceso dalla macchina sparando tre colpi. Miele è rimasto ferito, poi ha cercato di fuggire. Solo pochi metri, si schianta contro il muro di una casa. Allora non c’è stato scampo. Il killer si è avvicinato nuovamente con il viso coperto da una calzamaglia, e ha scaricato sulla vittima altri dieci proiettili uccidendolo sul colpo. Una  pallottola è rimbalzata sul parabrezza di una vettura in cui si trovava anche una bambina, mentre una donna con un bimbo in carrozzina ha cercato riparo in un portone. Molte persone hanno sentito gli spari dal momento che nella vicina chiesa di Santo Stefano era stato celebrato un matrimonio. Sul posto del delitto a compiere i primi rilievi i carabinieri della Compagnia di Baiano che hanno fatto scattare i posti di controllo e le ricerche. A coordinare l’attività investigativa il pm della procura di Avellino, Teresa Venezia, e il medico legale Maurizio Saliva per un primo esame esterno della salma. Sono stati ascoltati i testimoni, anche se non sono riusciti a fornire indizi utili agli investigatori. Poco chiare le motivazioni che sono alla base del delitto. Non si esclude la pista camorristica per la modalità di esecuzione, una ipotesi avvalorata anche dal procuratore dell’antimafia Francesco Soviero giunto sul posto. Le ipotesi si allargano anche ad un regolamento di conti tra clan rivali.

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