24 anni di reclusione. E' questa la richiesta di condanna del Pm Vincenzo Russo nei confronti di Elena Gioia e Giovanni Limata, accusati dell'omicidio di Aldo Gioia, 53 anni, padre della ragazza, assassinato con 15 coltellate nell'aprile 2021 presso la sua abitazione di corso Vittorio Emanuele. La requisitoria del pm, nel processo in corso presso il tribunale del capoluogo, è durata più di due ore. Per l'accusa i due giovani, se pure immaturi, erano perfettamente in grado di intendere e di volere. Il pm ha infatti ricordato che il disegno criminale avrebbe dovuto coinvolgere anche Liana Ferraiolo ed Emilia Gioia, rispettivamente mamma e sorella dell’imputata. In ogni caso, ai due Russo riconosce delle attenuati generiche: «La pena va calibrata - ha spiegato il magistrato - ritengo che per quanto cruento, efferato, brutale, crudele sia stato il gesto, siamo di fronte ad una ragazzina ed un soggetto anche sfortunato, cresciuto in un contesto particolare che si sono trovati in un incastro perfetto e sfortunato. Se non si fossero mai conosciuti non avrebbero mai commesso il fatto, per questo motivo, come per il pentimento, credo che la Corte debba riconoscere le circostanze generiche e condannarli alla pena di 24 anni». E quindi non all'ergastolo.
La prossima udienza è fissata per il 24 maggio, quando la parola passerà alle difese dei due imputati.
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