Si è conclusa con la sentenza della II Sezione penale della Corte di Cassazione la triste vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti due fratelli di Pietradefusi, Cefalo Franchino e Alberto. I fatti risalgono a tre ani fa quando Cefalo Alberto coprendosi con un mantello di plastica aggrediva il fratello nel garage della sua abitazione tentando di dargli fuoco per questioni relative alla proprietà. Da qui la condanna del Tribunale penale di Benevento a tre anni e 10 mesi di reclusione per i reati di violazione di domicilio, estorsione e lesioni personali. La conferma della Corte di Appello di Napoli ed infine ieri la Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso proposto dalla difesa dell’imputato dichiarandolo inammissibile. Soddisfatto dell’esito il difensore della parte offesa l’avvocato Guerino Gazzella che ha assunto la difesa insieme alla collega Lucia De Gregorio.
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