Doveva essere il giorno dell’istallazione delle centraline Arpac per il monitoraggio ambientale. Invece quando arriviamo davanti allo spettrale paesaggio dell’ex Isochimica troviamo un’amara sorpresa: il cancello della fabbrica dei veleni è aperto. Il lucchetto è stato forzato con una tronchese. Non solo, all’interno della serratura è stata trovata una chiave spezzata. La conferma arriva da Vigili Urbani, tecnici del Comune e Polizia, che allertati sono prontamente giunti sul posto. Un episodio grave, sia perché l’ingresso in un sito altamente inquinato era stato lasciato libero, sia perché la fabbrica è sotto sequestro, quindi in teoria inaccessibile senza autorizzazione. Del caso è stata informata anche la Procura della Repubblica. Anche se l’area è sotto la gestione del comune, Cantelmo ha avviato un giro di verifiche per fare luce su quanto accaduto. Insomma, mentre da un lato si lavora alla bonifica, dall’altro la bomba ecologica di Borgo Ferrovia viene abbandonata. I cubi di cemento che contengono amianto e che dovevano essere messi in sicurezza, ad esempio, sono ancora li, depositati nel piazzale. Ciò nonostante il comune avesse stanziato 60mila euro per renderli innocui. Qualche passo in avanti però c’è stato, soprattutto dopo il vertice d ieri in prefettura. Oltre alla decisione dell’Arpac di istallare le centraline appena il tempo lo permetterà, l’Asl ha promesso che avvierà uno screening sulla popolazione del quartiere, a partire dalle scuole, per verificare lo stato di salute di chi per anni è stato costretto a convivere con l’Isochimica. Inoltre l’Asi, previa valutazione del Cda, si è detta disponibile a cedere lo stabilimento al comune così da facilitare l’ottenimento dei fondi per la bonifica. Il comune ha anche previsto un impegno di altri 150mila euro per sistemare i tetti del capannone.
AGGIORNAMENTO: Secondo una prima ricostruzione ignoti si sarebbero introdotti nella notte per rubare del rame
Commenta l'articolo