Ha superato il passaggio a livello e dopo aver parcheggiato il suo fiorino, è sceso dal mezzo e si è sparato al petto accanto all’ex abitazione dei suoceri. La tragedia in contrada Patierno, a duecento metri dalla galleria Ariano, zona meglio nota anticamente come la fornace. Costantino Scaperrotta, 67 anni, operaio Air in pensione, ha percorso poche centinaia di metri dalla sua abitazione e dopo aver superato i binari, si è diretto verso una struttura in costruzione. Ha parcheggiato la sua auto con la parte anteriore in vista lungo quella stradina di campagna in cui risiedono alcune famiglie, ha imbracciato il suo fucile da caccia e si è ucciso. Poco istanti prima la telefonata al nipote che abita non molto distante dal luogo della tragedia: “Non mi sento bene, venite qui.” Ma Costantino non gli dato il tempo di giungere sul posto. Ha premuto il grilletto di quel fucile prima che arrivassero in soccorso, alle spalle di quel fabbricato di proprietà fino a qualche tempo fa dei suoceri. E’ stato un vicino ad allertare il 113. Immediato l’arrivo della polizia. Insieme agli agenti del reparto volanti, gli uomini della squadra di polizia giudiziaria coordinati dal vice questore Vito Cuccovillo. Sono stati allertati i soccorsi, ma tutto si è rivelato inutile, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. La gente di Patierno e Cerreto, si stava recando in chiesa per la messa della domenica, quando come un fulmine a ciel sereno si è subito diffusa la triste notizia. “Me lo sono fatto da solo.” Costantino prima di compiere il suo gesto, ha scritto questo messaggio su un biglietto, lasciato sul sedile passeggero del fiorino. Sposato e padre di un figlio, ha lavorato per anni nell’ex deposito autobus Air del Piano di Zona. Persona dal sorriso facile. “Un compagnone e soprattutto un grande lavoratore, preciso e serio.” Così lo descrivono molti amici. Negli ultimi tempi alternava sbalzi di umore per via di una depressione che spesso manifestava alle persone più care. Era convinto di non stare bene in salute. A qualche amico avrebbe confidato di avere sempre mal di testa. Si era spesso recato anche in visita al pronto soccorso. Ma la sua famiglia, gente perbene e onesta non lo ha mai lasciato solo. Ieri mattina però Costantino, in poco tempo ha eluso tutti. Era arrivata forse la sua ora per compiere quel gesto che purtroppo scherzosamente a qualche amico spesso aveva anche preannunciato. L’istinto non lo ha fermato e la sua vita in un attimo è finita tragicamente così. La salma su disposizione del magistrato di turno, il sostituto procuratore Michela Palladino, dopo l’esame esterno effettuato dal medico legale Pietropaolo Turco, è stata restituita alla famiglia, non essendoci responsabilità di terzi. Il fucile era regolarmente detenuto. Profondamente scossa dal dolore la moglie Santa Cusano e il figlio Antonio. Oggi pomeriggio alle quindici, gli verrà rivolto l’ultimo saluto nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Cerreto.








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