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Cronaca

Solofra, beccato e arrestato pusher con 25 dosi di cocaina

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Ancora un ottimo risultato conseguito dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino nella strategia di contrasto al traffico, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti. Infatti, nel fine settimana appena trascorso, proprio grazie all’intensificazione degli specifici servizi da parte dei carabinieri di Avellino, si è potuti addivenire all’arresto di un altro pusher, pronto a smerciare 25 dosi di cocaina nel mercato solofrano, in concomitanza con la movida del sabato sera.
Infatti, intorno alle ore 20:30 di sabato 19 maggio, la pattuglia automontata della Stazione Carabinieri di Solofra, nel corso di un servizio perlustrativo nell’ambito del territorio di quel comune amministrativo e finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati in genere – ma con specifico riferimento a quelli in materia di stupefacenti – hanno proceduto a controllare, mentre era in transito lungo quella via Maffei, un’autovettura Opel Corsa di colore nero e condotta da un 27enne del posto, già noto ai militari operanti per i suoi pregiudizi penali proprio nello specifico settore delle sostanze stupefacenti. 
All’alt imposto dai carabinieri in uniforme, il giovane ha da subito palesato un’evidente agitazione e, nello scendere dal veicolo, con mossa repentina provava a gettare a terra un involucro. L’azione, per quanto repentina e fatta in modo occulto, non è però sfuggita all’attenzione dei militari operanti. Il maresciallo che componeva la pattuglia, infatti, si è prontamente chinato a raccogliere quanto gettato dal conducente del veicolo fermato, accertando da subito che si trattava di un involucro di cellophane trasparente. Una volta preso in mano e portato all’interno della gazzella dell’Arma, si è potuto constatare come quell’involucro contenesse a sua volta ben 25 piccole bustine termosaldate con all’interno della polvere bianca, facilmente identificabile come sostanza stupefacente del tipo “cocaina”.
Alla luce di quel ritrovamento, i carabinieri procedevano a un’immediata perquisizione personale e veicolare del giovane, che consentiva di rinvenire, nelle tasche dei pantaloni che calzava, denaro contante per ben 210 euro, peraltro suddivisa in varie banconote di piccolo taglio, tali da ritenersi provento di un’illecita attività di spaccio di droga. Perciò, tanto lo stupefacente, per un peso complessivo di ben 20 grammi, quanto il denaro venivano immediatamente sottoposti a sequestro da parte dei carabinieri. Ma la cosa non è finita lì, visto che la successiva perquisizione condotta pure presso l’abitazione del giovane ha poco dopo permesso di ritrovare pure un bilancino di precisione, peraltro ben occultato in un pozzetto delle acque piovane posto di fronte all’abitazione.
Terminati tutti questi atti investigativi, il giovane veniva tratto in arresto con l’accusa specifica dell’articolo 73 del D.P.R. 309/1990, cioè per la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, terminata la redazione degli atti giudiziari, il 27enne solofrano è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, come disposto dal sostituto procuratore di turno, dott. Elia Taddeo, immediatamente avvertito di quanto era accaduto. Nel frattempo, la droga sequestrata è stata inviata al Laboratorio Analisi Scientifiche (LAS) del Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno, ove i risultati delle relative indagini chimico-merceologiche hanno decretato sia l’elevata purezza della sostanza, il cui principio attivo si aggirava sul 30%, nonché come da quei 20 grammi di cocaina si potevano ricavare 31 dosi medie giornaliere.
Dopo aver trascorso il week-end ai domiciliari, il giovane è stato accompagnato questa mattina dinanzi ai giudici del Tribunale di Avellino, ove, nel corso del giudizio penale con rito per direttissima, è stato dapprima convalidato l’arresto operato dai carabinieri e poi disposta la prosecuzione degli arresti domiciliari in attesa di una nuova udienza. Il processo non si è infatti potuto concludere nella giornata odierna, attesa la richiesta avanzata dalla difesa del giovane, dei cosiddetti “termini a difesa” per la scelta di un rito alternativo. 

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