Nella giornata di ieri il GUP presso il Tribunale di Avellino, Giuseppe Riccardi, su richiesta del Pm Elia Taddeo, a conclusione dell’udienza preliminare, conseguente alla celebrazione del rito abbreviato, ha condannato un uomo 50enne di Solofra, B.P. le sue iniziali, titolare di un locale ristorante/pizzeria gestito nella cittadina della concia, alla pena di anni uno per i reati di abuso d’ufficio, falso e invasione di terreni, concedendo la sospensione condizionale della pena subordinata alla demolizione delle opere ed il ripristino dello stato dei luoghi. Per il reato di abuso edilizio, invece, veniva dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Inoltre venivano rinviati a giudizio i restanti imputati, due tecnici comunali e l’architetto progettista, rispettivamente per i reati di abuso d’ufficio in concorso e falso.
Il tutto è scaturito il 9 giugno dello scorso anno quando, al termine di una complessa attività d’indagine, brillantemente condotta dai Carabinieri della Stazione di Solofra che, coordinati dal Sostituto Procuratore dott. Elia Taddeo, procedevano al sequestro preventivo di un complesso edilizio costituito da un locale ristorante/pizzeria con annessa area esterna.
Dalle indagini condotte dai militari dell’Arma di Solofra, alle dipendenze del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino, in effetti, è emerso che, nel corso degli anni, B.P., titolare dell’esercizio, aveva trasformato il corpo di una fabbrica che doveva essere, inizialmente, adibito a centro sociale a servizio dei condomini IACP di Solofra. Inoltre l’uomo aveva operato la sistemazione di un’area esterna al manufatto, tutto in sua esclusiva disponibilità, invadendo arbitrariamente un’area di proprietà comunale al fine di occuparlo e trarne profitto, destinandolo a pertinenze dell’esercizio commerciale da lui gestito. Per tali opere, ritenute non realizzabili poiché in contrasto alle norme urbanistiche vigenti nel Comune di Solofra, era stato rilasciato permesso di costruire in sanatoria, quindi, in violazione di legge e regolamento procurando un ingiusto vantaggio.
Ieri è arrivata la decisione del giudice che ha condannato il 50enne e rinviato a giudizio gli altri tre imputati.
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