Si è insediato il pool di esperti nominato dalla Procura della Repubblica che dovrà far luce sull’incidente avvenuto il 28 luglio sull’A16 Napoli-Bari all’altezza del Viadotto di Monteforte. Andrea Demozzi, Lorenzo Caramma e Alessandro Lima hanno giurato e dal prossimo 27 agosto inizieranno le loro verifiche.
Oltre ai consulenti della Procura, ci sono anche quelli, 18 in tutto, nominati dagli indagati e dalle persone offese.
E tra gli indagati figura anche l’autista Ciro Lametta, deceduto nell’incidente. Il suo avvocato, Antonio Mirra, si dice convinto che l’inchiesta dimostrerà l’impegno di Lametta nel salvare tutti i passeggeri ed evitare la tragedia. Da quanto si apprende l’uomo non era sotto effetto di alcol.
Toccherà ai periti accertare la dinamica dell’incidente. Tra i nodi da sciogliere c’è lo stato di manutenzione del mezzo, la stabilità delle barriere di contenimento. Inoltre, c’è da verificare la progettazione e l’esecuzione del viadotto di Acqualonga.
La società autostrade fa sapere che ci sarà la massima collaborazione affinché si faccia luce sulla vicenda. E sottolinea come sull’A16 il numero di incidenti è inferiore alla media nazionale e come negli ultimi anni in quel tratto la mortalità sia diminuita del 60%.
Dunque, mentre l’inchiesta giudiziaria entra nel vivo, c’è chi sta ancora in ospedale. E’ il caso di Clorinda Iaccarino, la 44enne di Pozzuoli che nell’incidente ha perso il marito e le due figlie. Lei ancora non lo sa. La donna, che dopo l’intervento al bacino sta recuperando velocemente, pensa che i suoi familiari siano ricoverati in gravi condizioni. Pino Rosato, direttore generale del Moscati di Avellino, ha contattato un’equipe di psicologi che nei prossimi giorni sarà in Irpinia per aiutare la donna e comunicarle l’atroce verità.
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