Ci sono tre nuovi indagati nell'inchiesta della procura di Avellino sull'indicente avvenuto sull'autostrada A16 il 28 luglio scorso quando 39 persone morirono per la caduta di un pullman dal viadotto di Acqualonga. A quanto si apprende, sarebbero tutti dipendenti della società Autostrade per l'Italia. La procura ipotizza i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Gli indagati così passano da tre a sei in tutto: quattro tra dipendenti e funzionari di società autostrade, più i due fratelli Lametta, il titolare dell’agenzia e l’autista. Il lavoro degli inquirenti prosegue senza sosta. Il sequestro giudiziario è stato esteso all'intero viadotto di Monteforte Irpino. Finora il sequestro aveva riguardato solo un tratto della carreggiata in direzione Napoli e l’area sottostante il viadotto. L'estensione della misura sarebbe collegata alla ulteriore perizia che gli inquirenti hanno deciso di fare. Il nuovo sequestro riguarda la carreggiata con direzione Bari-Napoli e non la carreggiata opposta dove la circolazione si svolge nei due sensi di marcia. In ogni caso anche sulla carreggiata in direzione Avellino verranno fatte delle verifiche e stanotte sarà chiusa per consentire il lavoro degli esperti. Intanto a più di un mese di distanza dal tragico incidente, lotta tra la vita e la morte una bambina di 3 anni di Pozzuoli. La piccola è ancora ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli con lesioni alla testa. Ferito gravemente anche il padre che si trova al Cardarelli in terapia intensiva. La madre ogni giorno fa la spola tra i due e vorrebbe portare la figlia a curarsi al Nord. Il comune di Pozzuoli ha aperto un conto corrente per trovare le risorse. Qualche risultato è stato già ottenuto una. Una clinica di Lecco – infatti è pronta ad aprire le porte per la riabilitazione di Francesca. La Regione Campania si farà carico del trasporto aereo.
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