Follia omicida a Solofra. Un 40enne di origini indiane ha fatto strage della sua famiglia, uccidendo la moglie e la figlia di sei anni, per poi suicidarsi. La prima a morire sotto i colpi dell’uomo, è stata la moglie, lasciata agonizzante in un lago di sangue a causa delle ferite inferte con un coltello da cucina. La più piccola delle figlie è stata raggiunta dai fendenti sferrati dal padre ed è morta in ospedale dopo che la primogenita, riuscita a sfuggire al raptus omicida, è giunta in strada e ha dato l'allarme a una pattuglia dei vigili urbani di passaggio. La 12enne, sanguinante, è stata trasportata con la sorella al nosocomio «Landolfi» dove la più piccola è però spirata mentre il padre, barricato in casa, si toglieva la vita con l'arma usata per compiere la mattanza. Il massacro è avvenuto poco dopo le dieci di stamattina in una abitazione in via Regina Margherita, nel cuore del centro storico. La seconda figlia della coppia è attualmente ricoverata in stato di shock presso l’ospedale di Solofra dove i medici la stanno sottoponendo ad un delicato intervento chirurgico. Ha riportato ferite al volto e ad un orecchio. Sul posto i carabinieri del comando provinciale di Avellino che stanno effettuando tutti i rilievi. E dopo pochi minuti dall’accaduto è giunto a Solofra anche il procuratore capo di Avellino, Angelo Di Popolo ed il Pubblico Ministero che seguirà le indagini, Roberto Patscot. La famiglia, proveniente dalla Calabria, si era trasferita nella città della concia da circa un anno. Dell’uomo ancora non e’ stata fornita l’identità’. Ma era un operaio impiegato in una delle concerie della zona. La tragedia sarebbe maturata a causa della gelosia dell'uomo verso la moglie 29enne. Un raptus, forse, legato anche a motivi religiosi. Difatti la famiglia faceva parte della comunità Sikh che prevede una vita ascetica e d'isolamento dal mondo per guadagnare la salvezza. Il sindaco di Solofra, Michele Vignola, descrive la famiglia come “cortese e tranquilla”.