Si conosceranno entro sessanta giorni i risultati dell’autopsia condotta sul corpo di Ciro Lametta, l’autista del bus precipitato da un viadotto dell’a-16 all’altezza di Monteforte.
All’esame, tenuto presso la sala mortuaria del Moscati di Avellino, hanno preso parte solo gli avvocati degli indagati. Obiettivo dell’autopsia è quello di stabilire se l’autista fosse sotto effetto di alcol, droga, o se sia stato colpito da malore prima del tragico volo che ha causato decine di vittime. Numero che è salito a 39 ieri, quando si è diffusa la notizia che Simona Del Giudice non ce l’ha fatta. Come la sorella e come il padre. Di quella famiglia resta solo la madre, ancora ricoverata al Moscati di Avellino e all’oscuro di quanto accaduto ai suoi cari. La donna, 44 anni, vive in una bolla senza né giornali, né tv. Sabato è stata svegliata dal coma farmacologico e i medici preferiscono ancora non dirle che l’incidente le ha portato via il marito e le due figlie.
Intanto a breve diventerà effettivo l’incarico al super perito Andrea Demozzi. L’ingegnere coordinerà il pool di esperti costituito dal procuratore della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo. Si tratta di una squadra di professionisti alle prese con le verifiche sul guard rail e sul mezzo.
Nel frattempo Monteforte non dimentica le vittime del tragico incidente. Una manifestazione di solidarietà si terrà domani per raccogliere fondi da destinare ai familiari delle vittime. Una serata enogastronomica il cui ricavato sarà devoluto al comune di Pozzuoli.
Lo stesso municipio della città partenopea ha istituito un apposito fondo di emergenza pro-vittime attraverso il quale si potranno effettuare donazioni tramite il circuito di poste italiane.
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