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Cronaca

Strage A16, la testimonianza di familiari e sopravvissuti: ''Noi abbandonati da tutti''/VIDEO

Quella tragica sera del 28 luglio la signora Alba Lanuto di Pozzuoli non l’ha dimenticata. Non può, in quel pullman che precipitò giù dal viadotto di Acqualonga all’altezza di Monteforte c’erano la madre e la figlia di nove anni. La madre morì qualche giorno dopo in ospedale, la figlia, miracolosamente, si salvò, uscendo da quelle lamiere quasi illesa. Alba ha voluto incontrare chi ha salvato la figlia e, contemporaneamente, ha fatto di tutto per salvare la madre che purtroppo, come altre 39 persone è rimasta vittima di quell’incidente. Nel cuore di questa donna vivono insieme due sentimenti contrastanti, gioia e dolore
Ad accogliere la signora Alba il corpo dei vigili del fuoco rappresentato dal comandante Alessio Barbarulo che ha subito corrisposto al desiderio della donna di Pozzuoli. Barbarulo racconta come furono ore difficili anche per i caschi rossi costretti ad operare in una situazione angusta, quasi al buio, e nella difficile decisione di scegliere chi salvare prima.
Nelle parole della signora Alba c’è l’amarezza per l’attenzione che sulla  quella tragedia è andata scemando. La delusione per le promesse fatte e non mantenute, la tristezza per un incidente che, forse, poteva essere evitato e che si spera possa servire affinché non si ripeta.

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