“Per come è strutturata la società Autostrade per l’Italia, non è possibile imputare responsabilità nell’incidente all’amministratore delegato”: lo ha dichiarato il legale di quest’ultimo durante un nuovo confronto sulla strage del bus del luglio del 2013, tenutosi nell’aula dell’ex carcere Borbonico dinanzi al Gup Gianfranco Fiore. L’udienza è stata aggiornata al 9 maggio prossimo, quando, dopo una replica del pm Adriano del Bene, il gup si ritirerà in camera di consiglio per decidere. Per Franco Coppi avvocato dell’amministratore delegato di autostrade per l’Italia, la società dunque non avrebbe responsabilità perché divisa in tronchi e l’amministratore delegato, secondo il legale, non ha responsabilità nei controlli del tratto stradale lungo il quale persero la vita 40 persone. Lo scorso gennaio molti dei familiari delle vittime, dopo una lunga trattativa con la compagnia assicurativa di Autostrade per l'Italia, avevano accettato i risarcimenti proposti rinunciando a costituirsi parte civile. Altri invece si sono costituiti nell'associazione "Vittime dell'A16" e hanno continuato la loro battaglia giudiziaria.