Ci sarebbero nuovi indagati per l’inchiesta della strage dell’A16 avvenuta domenica scorsa. Oltre a Gennaro Lametta, titolare dell’agenzia “Mondo Travel” di Giugliano e fratello di Ciro, l’autista del pullman finito nella scarpata, potrebbero finire nel registro degli indagati anche l’amministratore delegato della Società Autostrade, il responsabile del tronco e quello della sezione in cui si è verificato l’incidente. Un legale della società autostrade sarebbe stato in Procura per conoscere alcuni aspetti dell’inchiesta. Un filone di indagine cui sta lavorando il pool dei magistrati di Avellino tra cui Rosario Cantelmo e i sostituti Cecilia Annecchini e Adriano Del Bene. Il lavoro degli inquirenti vuole stabilire le varie competenze per poter affidare a tecnici e consulenti il compito di stilare le perizie. I filoni principali delle indagini restano due: le condizioni meccaniche del pullman e la sicurezza delle barriere sull’autostrada. Solo nelle prossime ore la Procura affiderà al medico legale, Carmen Sementa, l’incarico di effettuare l’autopsia del cadavere dell’autista del pullman. La perizia tossicologica dovrà escludere un eventuale stato di alterazione di Ciro Lametta, anche se ormai si propende per il guasto meccanico. Subito dopo la galleria di Monteforte l’autista ha perso il controllo del mezzo che, a forte velocità, dopo aver percorso due chilometri, ha sfondato le protezioni volando nella scarpata. Un impatto terribile, da circa trenta metri di altezza, che renderà molto difficile la perizia su un autobus che aveva accumulato 900mila chilometri nei sui 18 anni di servizio. Molti pezzi meccanici e di precisione, infatti, a seguito del violentissino impatto, sono andati completamente distrutti. E continuano i sopralluoghi degli investigatori sul luogo della tragedia. Lo stesso procuratore Cantelmo ha seguito il lavoro della sezione di polizia giudiziaria della Polizia stradale e la rimozione del bus. La società autostrade si sta affrettando a mettere in sicurezza quel tratto di strada molto insidioso fatto di curve, gallerie, e viadotti. Al Santobono di Napoli invece si spera sempre per la sorte dei bambini. Mentre al Moscati di Avellino già sono stati dimessi i primi feriti che sono stati colpiti dal bus impazzito.








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