"Parlano le ferite gravissime". E' questa l'affermazione che fonti interne alla Procura hanno espresso stamane dopo l'arresto del militare di Avellino, precisamente di montefredane, accusato di essere il responsabile della "brutale" violenza ai danni di una studentessa universitaria di Tivoli al di fuori di una discoteca nel Comune di Pizzoli (L'Aquila). E proprio sulla base delle gravi lesioni riportate dalla giovane vittima (costretta ad un intervento chirurgico suturato con molti punti) anche invalidanti, che gli inquirenti e la procura hanno ricostruito "con chiarezza" la vicenda. Secondo gli investigatori, il militare avrebbe agito da solo. Il pm titolare dell'inchiesta David Mancini, ha smentito il rapporto sessuale parlando, invece, di una violenza sessuale attraverso l'utilizzo di un oggetto che non e' mai stato ritrovato, nonostante i diversi sopralluoghi che i carabinieri hanno effettuato sul luogo in cui svenuta, in una pozza di sangue e tra la neve, era stata rinvenuta la ragazza da un addetto alla sicurezza della discoteca. I vertici del 33/o Reggimento Artiglieria Acqui, una volta formalizzato l'ordine d'arresto per il caporale Francesco Tuccia, hanno attivato tutte le procedure amministrative per salvaguardare l'immagine dell'Esercito e anche dello stesso personale coinvolto.
E' probabile che nei confronti del giovane militare della provincia diAvellino scatti la sospensione dall'incarico. Nei giorni scorsi, per due volte, ufficiali del reggimento hanno inviato una richiesta alla Procura della Repubblica dell'Aquila per conoscere la posizione dei tre militari sospettati. Intanto si e' appreso che il militare di Avellino, arrestato stamane all'Aquila dai carabinieri del Reparto operativo, quale presunto autore dello stupro, e' stato trasferito dal carcere di Preturo (L'Aquila) in quello di Teramo (il "Castrogno") dove si trova una sezione dedicata ai soggetti reclusi per reati attinenti lo stupro e la violenza sessuale.








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