Il terremoto sta piegando duramente l’Emilia. Ha stroncato vite umane. Ha colpito al cuore dell’economia. Un’economia attiva, efficiente, resa tale da chi in Emilia ci è nato, ma anche da chi ha deciso di portarci le radici, di investire.
Ma sui resti frammentati di storie umane, di case e di palazzi, è ancora possibile, si deve anzi, ri-generare. Con gli aiuti naturalmente, con i buoni propositi e con proposte costruttive. Una di queste parte dall’imprenditore di Grottaminarda, Pino Bruno - fondatore della Wmf Generatores, azienda produttrice di Gruppi elettrogeni - che a Mirandola possiede un capannone industriale fortemente danneggiato dal sisma. L’idea è di ospitare in Irpinia gli imprenditori che hanno perso le strutture in cui poter operare, offrendo loro l’utilizzo di capannoni dismessi e impiegando le professionalità del posto. L’obiettivo è duplice: tentare di riprendere le redini di un sistema produttivo fermatosi da circa due settimane attraverso uno spostamento temporaneo, e ricambiare al tempo stesso gli aiuti ricevuti nel 1980 quando anche l’Irpinia chinò il capo di fronte alle avversità della natura. E’ prima di tutto un ‘risarcimento’ umano, ‘spirituale’. La proposta di Pino Bruno è stata accolta dal Presidente degli industriali Sabino Basso: “L'iniziativa se andrà in porto, sarà esclusivamente mossa da uno spirito solidale e non avrà nulla a che fare con un tentativo di tornaconto personale o economico. Qualunque cosa verrà fatta sarà per agevolare la ripresa di questi imprenditori dei quali conosco la serietà. Alcune delle loro attività -ha spiegato Basso- sono quotate in borsa ed è chiaro che un lungo stop potrebbe pregiudicarne il futuro e il piazzamento nei mercati internazionali. Le aree industriali dell'Alta Irpinia da Lioni a Sant'Angelo o Calabritto sarebbero pronte da subito a colmare questa esigenza, naturalmente si tratterà di una situazione temporanea che servirà a tamponare un'emergenza." Basso ne parlerà presto con Squinzi coinvolgendo il presidente della Provincia di Avellino Sibilia ed il collega emiliano Emilio Sabattini: "Sarà l'occasione - ha ribadito- per restituire la solidarietà che ci venne concessa 32 anni fa, facendo inoltre tesoro delle competenze che nel frattempo abbiamo acquisito in materia di edilizia antisismica". ‘Fattibile’ l’iniziativa dell’imprenditore irpino anche per i sindacati Cigl, Cisl, Uil e Ugl, per i quali è possibile conciliare la solidarietà con il rilancio delle attività locali.
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