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Cronaca

Tre pluripregiudicati in manette: avevano tentato una rapina in gioielleria

carcere Bellizzi

Il 26 febbraio a Sant’Antimo, al termine di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Avellino, con l’ausilio del Commissariato di Frattamaggiore, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Avellino Del Bene, è stata data esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Avellino Sicuranza, nei confronti di tre pregiudicati residenti a Sant'Antimo, per concorso in tentata rapina pluriaggravata,porto e detenzione illegale di armi da fuoco pluriaggravati e ricettazione: Arena Antimo, di anni 33, attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora, pluripregiudicato, con recidiva reiterata e specifica, già assolto nel processo di appello dalla pena di trent’anni di carcere  per i delitti di associazione camorristica  e per omicidio doloso, entrambi pluriaggravati, ed  attualmente in attesa degli esiti del ricorso in Cassazione; Chianese Alessandro, di 39 anni, pluripregiudicato per reati contro la persona ed il patrimonio; Grillo Gianluca, di 24 anni, pluripregiudicato, anch’egli gravato da precedenti specifici. 
Le misure sono scaturite dalle indagini proseguite all’indomani del fermo di P.G. operato dalla Squadra Mobile nell’ottobre scorso nei confronti di Abbate Gerardo di 22 anni, originario di  Melito di Napoli, ritenendolo responsabile, in concorso con i complici sopra citati, all’epoca in corso di individuazione, della  tentata rapina commessa alcuni giorni prima  ai danni della Gioielleria “Lo Smeraldo”, con sede nel centro cittadino.
Al termine dell’attività investigativa, è stata ricostruita la dinamica dei fatti ed il singolo ruolo ricoperto dagli indagati.
Gli stessi avrebbero effettuato  alcuni sopralluoghi nei giorni precedenti alla rapina, raggiungendo poi il  centro  cittadino  nel tardo pomeriggio del 5 ottobre 2012, a bordo di due  vetture ed un furgone. Solo Abbate entrò all’interno della gioielleria mentre i complici si trattenevano nei pressi, per consentirne la fuga dopo la rapina. 
Abbate, una volta all’interno del negozio, estratta la pistola in suo possesso, la puntò all’indirizzo del  titolare, intimandogli di  consegnare  denaro e gioielli ma suscitando la  reazione di quest’ultimo, che lo  coglieva di sorpresa estraendo a sua volta un’arma legittimamente detenuta, che  costrinse il rapinatore a desistere e cercare di  guadagnarsi la fuga facendosi scudo con il corpo di una cliente presente sul posto. Lo stesso, dopo avere minacciato la donna con l’arma, esplose due colpi, al fine di convincere il titolare ad aprire la porta  blindata per guadagnare l’uscita dove lo attendevano i complici unitamente ai quali si dava a precipitosa fuga per  rientrare  nella zona di provenienza. I tre arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti  presso il carcere di Bellizzi Irpino

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