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Cronaca

Tutela del made in italy: maxi operazione delle Fiamme Gialle

Sicurezza prodotti: tolte dal mercato migliaia di bottiglie di liquori, centinaia di giocattoli e materiale elettrico di provenienza asiatica, tutti privi delle indicazioni in lingua italiana. Il blitz a Baiano, Avelino, Monteforte,Lioni

Con un’azione a vasto raggio che ha visto l’impegno in provincia di due reparti, le Fiamme Gialle danno corso a diversi interventi in Baiano, Avellino, Monteforte e Lioni concludendo la loro azione con il sequestro di migliaia di bottiglie di liquori d’importazione parallela, di giocattoli e materiale elettrico di vario tipo.
In un contesto di sempre maggiore presenza sul territorio e di particolare attenzione a tutti i fenomeni di irregolarità per quanto attiene la sicurezza-prodotti e la tutela del made in Italy, il primo sequestro è stato effettuato dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria che, a seguito di un controllo effettuato nei pressi dello svincolo autostradale di Baiano dell’A-16, pervenivano al sequestro di materiale elettrico a bassa tensione trasportato a bordo del suo furgoncino da tale C.G. (di anni 34), residente in Casoria (NA). Sin dal momento del fermo emergevano situazioni poco chiare in quanto la maggior parte della merce non riportava sulla confezione il marchio CE (a garanzia della genuinità del prodotto quanto a qualità e sicurezza) ovvero la ragione sociale/denominazione dell’importatore come pure le avvertenze/istruzioni per l’uso in lingua italiana. La maggior parte dei prodotti, di fabbricazione cinese, risultava pertanto priva delle indicazioni espressamente richieste dalla normativa comunitaria per quanto attiene la tutela del consumatore ed, al riguardo, il conducente del mezzo non era n grado di esibire alcuna documentazione relativa alle necessarie certificazioni di sicurezza. Si provvedeva pertanto al sequestro di quanto trasportato, quantificato in 1.186 lampade a risparmio energetico, con la conseguente pesante sanzione pecuniaria nei confronti del responsabile.
Nel prosieguo di tale particolare piano d’azione sempre i militari del Nucleo di Polizia Tributaria, insospettiti per la presenza di bottiglie di liquore poste in vendita senza le previste indicazioni tassativamente previste dalla normativa in tema di alimenti per quanto consumato nel territorio nazionale, il 13 marzo scorso accedevano in modo palese sia presso un negozio di Avellino, ubicato in pieno centro cittadino, che presso il relativo deposito ubicato in Monteforte Irpino ove il titolare dell’attività commerciale si era approvvigionato. L’operazione portava al sequestro amministrativo di ben 1.176 bottiglie di bevande alcoliche che, così come rilevato dai finanzieri, non riportavano sulle etichette taluni elementi obbligatori per legge quali l’indicazione del “lotto di provenienza”, elemento indispensabile per attestare la legittima provenienza del prodotto (articolo 3 del decreto legislativo nr. 109/1992). Nei confronti del titolare dell’attività commerciale, identificato per tale C.A. (di anni 54), residente in Monteforte Irpino, è scattata la segnalazione alle autorità competenti oltre alla contestazione dell’elevata sanzione pecuniaria.
L’impegno proseguiva in tutto il territorio della provincia e, nella mattinata di ieri, gli uomini della Tenenza di Sant’Angelo dei Lombardi, agli ordini del tenente Luciano Maria Reale, davano corso ad un altro intervento presso un negozio alle porte Lioni, gestito da un cittadino cinese, tale H.Y. (di anni 45), munito di regolare permesso di soggiorno ed anagraficamente residente. Dopo esser acceduti presso l’esercizio commerciale, i finanzieri iniziavano a fare un accurato inventario di quanto esposto sia sugli scaffali del negozio che nell’adiacente deposito: al termine delle attività la merce era , quantificata in un totale di 3.471 pezzi (macchinine radiocomandate, bambole, lavagne magnetiche, batterie, prolunghe, carica-batterie, piastre per capelli, fari elettrici, radio, lettori mp3, insegne luminose) ed era sottoposta a sequestro amministrativo ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo nr. 206/2005 (cosiddetto “codice del consumo”) in relazione alla constatata violazione agli articoli 6, 7 e 9 e 104 del medesimo testo normativo (obblighi relativi alla etichettatura ed alle indicazioni obbligatorie sulla sicurezza dei prodotti). Nei confronti del cittadino della Repubblica Popolare Cinese titolare dell’attività commerciale, non poteva che scattare la segnalazione alla Camera di Commercio, Arti, Artigianato ed Agricoltura di Avellino conseguente alla contestazione delle pesanti sanzioni amministrative correlate con le violazioni riscontrate.

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