Una tragedia familiare che nessuno si aspettava. La rabbia che si trasforma in violenza assassina, tanto da portare Vincenzo Gallo, 34 anni, ad uccidere il fratello Carmine, di un anno più piccolo, crivellandolo di colpi di arma da fuoco. E’ accaduto nella notte a Monteforte Irpino, in un quartiere di case popolari in via borgo. Sono circa le 23 quando sul telefono di Vincenzo, sposato e con un bambino piccolo, arriva una telefonata della madre che vive con l’altro figlio, Carmine, il marito è scomparso quattro anni fa. La signora chiede al figlio, che abita poco distante, di raggiungere subito l’appartamento dove Carmine è riunito con un gruppo di amici per una normale serata in compagnia dove l’atmosfera, però, stava diventando turbolenta. Pare che tutti avessero consumato alcol in quantità abbastanza elevate. Vincenzo non fa in tempo ad entrare in casa che Carmine lo raggiunge sulle scale con in pugno un’arma legalmente detenuta. I due iniziano a discutere animatamente e a litigare. Nel corso di una colluttazione Vincenzo sfila la pistola a Carmine ed esplode cinque colpi di pistola lasciandolo in una pozza di sangue. In pochi minuti succede il finimondo. Sul posto, a sirene spiegate, arrivano ambulanze e macchine della polizia. Per Carmine non c’è nulla fare. Vincenzo, sconvolto per l’accaduto, si costituisce alle forze dell’ordine e ammette di essere l’assassino. Una tragedia familiare che ha sconvolto il Comune di Monteforte. I due in paese erano conosciuti come lavoratori e bravi ragazzi. Certo, tra loro già in passato c’erano stati litigi, ma nulla che lasciasse presagire un epilogo così drammatico tanto da lasciare senza parole il sindaco Antonio De Stefano
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