In manette per aver abusato sessualmente di una ragazza che all’epoca dei fatti era minorenne. La vicenda vede coinvolto un 63enne di Paternopoli che tra il 2006 e fino alla metà del 2009 avrebbe molestato una ragazzina di Salerno. Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Salerno il 12 giugno scorso. Dopo 48 ore di carcere, all’uomo sono stati concessi i domiciliari. La posizione del paternese è aggravata dal fatto che la ragazza, oltre ad avere soli 14 anni all’epoca dell’inizio delle presunte violenze, è anche affetta da deficit psico-intellettivo molto grave. Le violenze si consumavano, secondo l’accusa, a casa della vittima, tanto che i magistrati stanno indagando anche sui genitori per verificare se in qualche modo fossero consenzienti e se hanno percepito del denaro.
La ragazza ha iniziato a parlare della vicenda solo nel 2009, quando, dopo essere stata sottratta ai genitori, ha raccontato tutto agli assistenti sociali della comunità della quale era ospite. Nel mese di dicembre 2011, il giorno 28, si è tenuto anche l’incidente probatorio, dove la ragazza ha riconosciuto in foto il 63enne di Paternopoli. Pare che l’uomo abbia continuato a tempestare di telefonate la ragazza fino a poche settimane prima dell’arresto, chiedendole di incontrarlo. A difendere il paternese è l’avvocato Antonio Rauzzino intenzionato a chiedere, nel Riesame, la scarcerazione del suo assistito per l’inconsistenza dell’attività d’indagine e delle accuse rivolte.
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