«La scomparsa di Ettore Scola segna una gravissima perdita per il mondo della cultura italiano e allo stesso tempo una nuova mancata occasione per Avellino e l’Irpinia di omaggiare un artista il cui rapporto con la provincia natia non si è mai interrotto.
Sarebbe stato, infatti, opportuno, oltre che doveroso, coinvolgere già da tempo il maestro Ettore Scola nel nascente progetto della Casa del Cinema che ad Avellino dovrebbe trovare sede presso la restaurata struttura dell’ex Eliseo e mira a riunire il patrimonio storico ed intellettuale di altri illustri protagonisti del cinema italiano, ovvero Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, nonché della tradizione del Laceno d’Oro di Pier Paolo Pasolini.
Ettore Scola, che ha sempre conservato un rapporto di affetto e di relazione con Camillo Marino e tutti gli eredi e attori della grande avventura del Laceno d’Oro in Irpinia, sarebbe dovuto essere alla presidenza (anche onoraria) dell’ente che dovrà gestire la Casa del Cinema nell’ex Eliseo.
Un incarico che il maestro, seppur schivo e restio a ricoprire ruoli pubblici, avrebbe poi, ritengo, accettato in nome dell’affetto mai interrotto con la sua terra d’origine.
Purtroppo la Casa del Cinema ad Avellino rimane ancora un sogno non realizzato e la città ha perso l’opportunità di riannodare le fila del rapporto con Ettore Scola che avrebbe, senza dubbio, garantito autorevolezza, prestigio e passione ad un progetto tanto caro al territorio». Così il presidente dell’Istituzione Teatro comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino, Luca Cipriano, commenta la scomparsa del regista Ettore Scola avvenuta ieri sera a Roma.
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