Si tratta de ‘L’arte medica verso nuovi paradigmi’, un articolo-saggio di Ortensio Zecchino, già pubblicato dal Giornale Italiano di Nefrologia, diretto dal professore Gaetano La Manna, a conferma di un particolare interesse suscitato dallo scritto anche presso la comunità nefrologica nazionale. Nell’editoriale, dal taglio essenzialmente storico, il presidente di Biogem ha fatto riferimento, in particolare, al percorso incessante dell’arte medica ‘verso nuovi paradigmi’, in un viaggio che, partendo dagli albori ippocratici e soffermandosi su criticità e successi di epoche via via più vicine alla nostra, si è soffermato sugli ultimi sviluppi della medicina personalizzata. Una frontiera agognata dai più per le sue annunciate ‘mirabilia’, rispetto alla quale, tuttavia, Zecchino evidenzia il rischio, non irrilevante, di un conseguente ridimensionamento del ruolo del medico. Un paradosso – mette in guardia il presidente di Biogem – figlio di questa medicina estremamente performante nella riparazione dei singoli ‘pezzi’ del corpo umano, ma molto meno brillante nello studio della persona nella sua complessità biologica. Un rischio non banale, come si desume leggendo l’articolo, soprattutto al cospetto di dilaganti malattie sistemiche, che ci si orienta sempre di più a prevenire, oltre che a curare.
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