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Cultura

I giochi di carte più celebri della Campania

Tutte le regioni italiane hanno un legame con le carte, considerate da nord a sud il passatempo per eccellenza. Guardando ai tanti mazzi esistenti, ciascuna regione presenta le proprie peculiarità e sono numerose le carte regionali diffuse in tutto il territorio. I mazzi più celebri sono quelli napoletani e piacentini, le cui raffigurazioni vengono riconosciute da nord a sud, oltrepassando i confini regionali. Se però si vuole fare una riflessione più specifica riguardo la nascita e soprattutto le origini delle carte, occorre stabilire come non vi sia unanimità da parte degli storici. C’è infatti molta incertezza sulla nascita a livello cronologico delle carte, anche se vi è sostanziale accordo riguardo una loro diffusione in Europa poco dopo l’anno 1000.

Per quanto riguarda però le singole realtà regionali, una menzione senza dubbio speciale merita alla Campania, che storicamente lega al gioco una parte delle sue tradizioni. Nello specifico il riferimento va al mazzo napoletano, che è quello che si ritrova più spesso anche nelle versioni online dei giochi. I più celebri sono divenuti ormai famosi in tutta la penisola. Ad occupare i primi posti è senza dubbio Sette e mezzo: in questo caso i giocatori non si sfidano tra loro ma nei confronti del mazziere. L’obiettivo è avere il punteggio più alto possibile senza però andare a superare il 7 e mezzo. Altrettanto noto è briscola: il numero di varianti è strettamente legato ai partecipanti, si passa dalla partita a due giocatori fino a 5, anche se la modalità di gioco è pressoché identica. Il gioco è molto semplice e si basa sul concetto di “briscola”, vale a dire una carta che viene estratta dal mazziere dopo che ha concluso la distribuzione (tre per giocatore) e che ha come peculiarità quella di far vincer la mano se giocata sul tavolo. Occorre però fare attenzione perché il valore dele carte conta e non è sufficiente giocare una briscola: se ad esempio il segno vincente è bastoni e si gioca sia il 2 che l’asso, il giocatore che prenderà la mano sarà colui che ha giocato quest’ultima.

Va precisato che giochi come quelli menzionati qui sopra si basano sulle carte a seme spagnolo, totalmente diverso è il gioco con quelle a seme francese, che in realtà non offrono particolari differenze tra regioni. Con quest’ultimo mazzo si praticano giochi noti in tutto il mondo come il poker e il blackjack, celebri da tempo. Come si fa burraco è invece una domanda molto più recente considerando che questo gioco è tra i più giovani nel panorama internazionale. La diffusione in Italia è stata negli anni ’80 del secolo scorso, la nascita risale invece a qualche decennio prima, in Uruguay. Il numero di giocatori è variabile, da un minimo di 2 ad un massimo di 4, e per iniziare una partita occorre avere a disposizione 2 mazzi da 40 carte, jolly inclusi (i sale a 3 nel caso della variante a 3 giocatori). Lo scopo del gioco è quello di arrivare al punteggio stabilito preliminarmente per chiudere la sfida: solitamente 505, si può salire a 1005 e solo occasionalmente arrivare a 2005 punti).

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