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Cultura

"Il Melodramma del Baccalà": a Bonito la presentazione del libro di Ruggiero

Un' estate al Museo della civiltà contadina, delle arti e dei mestieri, III incontro sabato 4 agosto 2012 alle ore 19.00

Il melodramma del Baccalà

A Bonito, presso i Giardini del  Museo della civiltà contadina, delle arti e dei mestieri di Gaetano di Vito, ci sarà la presentazione del libro di Giovanni Ruggiero “Il melodramma del Baccalà e altre storie pescate dal Diluvio". Dopo i saluti del Sindaco Antonio Zullo e dell'Assessore alla Cultura David Ardito presenterà il libro il Prof. Salvatore La Vecchia. Sarà presente l'autore, Giovanni Ruggiero, scrittore e giornalista de “L'Avvenire”. Dopo la serata ci sarà una degustazione di prodotti tipici.
Il Melodramma del Baccalà è una riflessione ironica, spassosa, a tratti esilarante, sul nostro tempo. E' una canzonatura dal tono elegante e mai risentito. Senza cedere al tranello del politicamente corretto, le storie pescate dal Diluvio di Giovanni Ruggiero sono un espediente narrativo, leggero e piacevole, per mettere alla berlina usi e costumi della società contemporanea. Dalla politica al calcio, passando per la culinaria e le mode tecnologiche, nulla sfugge allo sguardo divertito dell'autore. Un esercizio utile a esorcizzare i tic, i pregiudizi, le scempiaggini, le paranoie di cui siamo vittime e responsabili allo stesso tempo. Per riconoscerci e biasimarci, tra un sorriso e l'altro. Parafrasando Pierre Beaumarchais, col Melodramma del Baccalà, Giovanni Ruggiero si affretta a ridere di tutto e di tutti nella paura di esserne costretto a piangere.
Profilo di Giovanni Ruggiero
È nato a Casaluce (Caserta) nel 1953. Sposato con due figli. Si è laureato in Giurisprudenza alla “Federico II” di Napoli e poi in Lettere alla “Sapienza” di Roma. Oggi è inviato speciale del quotidiano “Avvenire”. Inizia giovanissimo l’attività giornalistica e a fotografare. Nel 1975 si iscrive all’Ordine dei giornalisti come pubblicista per passare al professionismo nel 1990. A meno di 20 anni debutta come cronista di nera nella redazione casertana de Il Tempo. Nel 1988 approda ad Avvenire, assunto nella redazione di Milano. Nel 1995 ottiene la qualifica di inviato speciale. In questa veste segue importanti avvenimenti, come i delitti dei giudici Falcone e Borsellino e la stagione dell’antimafia siciliana, l’alluvione di Sarno, il terremoto in Umbria e nelle Marche, e, da ultimo, quello dell’Aquila. Non trascura la fotografia, sua prima grande passione. Come inviato se ne serve per corredare suoi reportage realizzati in diverse realtà (Brasile, Colombia, Argentina, Russia, Romania, Albania, Polonia). Con Antonio Ascione, l’epatologo che lo ha tenuto in cura, scrive il libro “Abbiamo vinto insieme”, edito dalle Edizioni Messaggero di Padova in cui racconta la malattia che lo ha costretto a subire un trapianto di fegato.

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