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Cultura

La storia della tombola e le differenze col bingo

L’origine della tombola è tradizionalmente collocata nella città di Napoli, all’incirca intorno al XVIII secolo. Nello specifico, pare che la data corretta sia il 1734: il gioco sarebbe nato a seguito di una disputa intercorsa tra il reggente al trono, re Carlo di Borbone, e un frate domenicano riguardo il gioco del lotto (ancora oggi tra i più praticati in Italia, con vincite milionarie annesse). Da un lato il sovrano era intenzionato a porlo sotto controllo pubblico mentre l’ecclesiastico era di parere opposto, considerando il gioco d’azzardo una attività immorale (in linea con quelli che erano i precetti della Chiesa). Alla fine fu raggiunto il compromesso, stabilendo che il divieto del gioco avrebbe riguardato solo le festività di Natale. Questo, tra l’altro, spiega anche la consuetudine di ritrovarsi in famiglia proprio per praticare la tombola: perché fuori di casa era proibito.

Le regole del gioco sono estremamente semplici, per questo è considerato uno dei giochi più trasversali da utilizzare nel periodo delle feste. Per giocare occorre avere un tabellone di gioco contenente una casella per ogni numero fino a 90, un bussolotto per l’estrazione dei numeri e diverse cartelle. All’interno di queste si ritrovano 15 numeri casuali, disposti su tre righe. Lo scopo del gioco è riempire la propria cartella con i numeri estratti il più velocemente possibile: nel caso in cui si riescano a coprire tutti e 15 i numeri, allora il giocatore potrà dire di aver fatto tombola. Ci sono però numerosi passaggi intermedi: l’ambo (2 numeri sulla stessa riga), il terno (3 numeri sulla stessa riga), la quaterna (4 numeri sulla stessa riga) e la cinquina (un’intera fila completata). Nella versione considerata più tradizionale della tombola, per coprire i numeri venivano utilizzati elementi comunemente presenti nelle case, soprattutto durante le festività: fagioli, ceci, pasta o gusci di frutta secca. In quelle più moderne, invece, ci sono delle finestrelle opache che possono essere chiuse nel caso in cui il numero in questione venga estratto.

Un gioco molto simile è il bingo, anche questo praticato da nord a sud lungo tutta la penisola. Ha dimostrato di saper stare al passo con i tempi dal momento che il bingo è presente anche online, oltre che nelle sale fisiche autorizzate dallo Stato. Rispetto alla tombola, in questi casi l’estrazione dei numeri non avviene manualmente ma automaticamente. Un’altra variazione riguarda le modalità di vittoria: non sono presenti ambi, terzine o quartine ma solo cinquine ed eventualmente le variabili del bingo. Questo dipende dal numero di estrazioni che sono state necessarie per concludere la partita e viene attribuito in aggiunta al premio bingo classico.

Ad esempio, il bingo oro è una cifra extra (indicata preliminarmente) che spetta al giocatore in grado di chiudere la partita con un numero di estrazioni compreso tra 39 e 43. Essendo posto sotto l’egida statale, esiste una normativa molto rigida riguardo il gioco del bingo: fu introdotto inizialmente nel 1999 ed in seguito furono emanati tre decreti (tutti datati 2000) in grado di andare a regolamentare il gioco, le modalità di apertura e chiusura e infine la gestione della sala stessa.

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