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Economia

Bruno tira dritto: ''Sì al dialogo, ma lasciare da parte ambizioni''

In mattinata 6 esponenti della giunta avevano abbandonato la seduta chiedendo attraverso una lettera aperta le dimissioni del presidente Bruno: ''La invitiamo a prendere atto dello stallo amministrativo venutosi a creare, nonché di un incontrovertibile rapporto di fiducia ormai venuto a mancare, anche con un’ampia maggioranza dei consiglieri camerali. Confidiamo nel suo acume politico''. Nel pomeriggio la replica di Bruno, di seguito riportata.

''In data odierna si è tenuta la seduta della Giunta della CCIAA Irpinia Sannio, all’esito della quale i componenti Catauro, De Luca, Venuti, Della Sala, Addesa e La Stella hanno reso una dichiarazione dai contenuti palesemente surreali, errati nelle premesse ed inopportuni nelle conclusioni. A chiarimento di quanto riferito in tale dichiarazione a verbale, che viene preannunziato sarà presentata anche agli organi di stampa, e al fine di ristabilire la verità sostanziale dei fatti, si precisa quanto segue:

1) la dichiarata (e, poi, attuata) volontà di non approvare i verbali delle precedenti sedute di Giunta camerale costituisce un fatto di rilevante gravità, considerato che tale azione, oscura ma di natura chiaramente ritorsiva, si risolve nella impossibilità di dare seguito alle decisioni assunte dalla Giunta in tali sedute. I componenti sottoscrittori di tale dichiarazione, dunque, si assumono, in proprio e direttamente, la responsabilità amministrativa, prima che politica, di tale decisione, che non ha alcun fondamento giuridico e pratico e si risolve soltanto in un inutile danno per la CCIAA Irpinia Sannio;

2) i componenti della Giunta sottoscrittori della dichiarazione sostengono di non riporre fiducia nel mandato presidenziale ma, inspiegabilmente, si guardano bene dal confessare e palesare le reali ragioni (che rimangono, dunque, totalmente occulte) che li hanno indotti ad assumere tale decisione, la quale non pare abbia alcun punto di effettivo e reale contatto con gli interessi degli operatori economici del territorio;

3) i componenti della Giunta sottoscrittori della dichiarazione menzionata sostengono, altresì, di non riporre fiducia nel mandato presidenziale ma non spiegano che il Presidente non è eletto dalla Giunta e, dunque, non è legato da vincolo fiduciario nei loro confronti, operando, invece, il Presidente esclusivamente a beneficio e tutela degli interessi delle categorie e dei territori di rappresentanza e non potendo egli essere orientato dal perseguimento o dall’avallo di attese ed aspettative personali che sono avulse dall’interesse generale;

4) sarebbe opportuno (e finanche necessario), quindi, che i componenti della Giunta sottoscrittori della dichiarazione in questione chiarissero le ragioni del loro operato, delle loro decisioni e, soprattutto, le reali finalità e gli effettivi obiettivi delle loro azioni amministrative e politiche: le categorie camerali e gli operatori del territorio meritano chiarezza e

5) trasparenza che, sino ad ora, non pare abbiano ispirato le loro decisioni;la natura delle dichiarazioni e le decisioni assunte dai menzionati componenti della Giunta, infine, arrecano grave danno all’attività camerale e all’immagine dell’Istituzione, ne ostacolano le iniziative e rendono più gravosa la realizzazione dei progetti funzionali allo sviluppo dei territori delle Aree interne, in una fase storica complessa ed in una congiuntura macroeconomica delicatissima che meriterebbe ben altro impegno a servizio degli operatori economici dell’Irpinia e del Sannio.

In definitiva, dunque, si rinnova, anche ai componenti della Giunta sottoscrittori della dichiarazione in questione, l’invito ad operare nell’esclusivo interesse della CCIAA e degli operatori economici territoriali, lasciando da parte ambizioni, aspettative ed attese che poco o nulla hanno in comune con la tutela dei bisogni di un tessuto produttivo che ha necessità di una CCIAA pienamente operante e funzionale al perseguimento di un moderno ed avanzato sviluppo delle Aree interne della Campania.

Rimangono immutate, naturalmente, la piena apertura al dialogo e la completa disponibilità al confronto da parte del Presidente con tutti i rappresentanti camerali di Giunta e Consiglio, funzionali alla pianificazione e realizzazione delle attività e degli interventi di comune interesse generale delle categorie camerali e dei territori di riferimento''.

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