Proposte concrete per fronteggiare la drammatica situazione economica che investe il Paese, con la chiusura di attività, il crollo dei consumi, l’aumento della disoccupazione, mettendo in ginocchio un settore – quello del commercio - a forte vocazione familiare, e determinando quindi una crisi che investe l’intero territorio. Avellino aderisce alla Giornata nazionale di mobilitazione organizzata da Confcommercio: lunedì 28 gennaio anche presso la sede della Confcommercio di Avellino (in Via De Renzi), alle ore 10, il presidente Costantino Capone, il direttore Oreste La Stella e il consiglio direttivo saranno collegati in streaming con Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, che illustrerà le priorità per le imprese italiane che l’organizzazione propone di inserire nell’agenda del prossimo Governo. Un’iniziativa che intende dunque sensibilizzare la politica nell’adottare scelte condivise con le imprese, al fine di realizzare una nuova composizione della finanza pubblica attraverso una vera azione di spending review che – senza tagli lineari – faccia avanzare il processo di controllo, ristrutturazione, riqualificazione e riduzione della spesa pubblica quale occasione di revisione del perimetro stesso della funzione pubblica e della sua ridondante complessità di livelli istituzionali ed amministrativi.
Tra le richieste di Confcommercio c’è la riduzione della pressione fiscale, scongiurando prima di tutto l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA previsto a partire dall’1 luglio prossimo; dare nuovo credito alle imprese, per supportare le piccole e medie imprese e l’impresa diffusa nelle difficoltà di accesso al credito; proseguire nell’azione di semplificazione normativa e di snellimento burocratico; sviluppare le imprese per la crescita del mercato del lavoro, consentendo tra le altre cose alle aziende di utilizzare tutte le forme contrattuali nonché di diminuire il costo del lavoro. E ancora, investire su infrastrutture ed energia per rendere il sistema produttivo sempre più competitivo. Gli altri punti qualificanti dell’agenda sono, innanzitutto, quello di ripensare ed attuare nuove politiche industriali e dei servizi per garantire crescita qualitativa, anche attraverso gli investimenti e l’aggregazione delle imprese nonché forme di partenariato tra le aziende, gli enti di ricerca e le associazioni di categoria.
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