Alle 15:30 finisce l’ultimo turno. Il cancello si chiuderà alle loro spalle senza alternative. I mesi di protesta, i 120 giorni, non hanno sortito alcun effetto. La Fiat in Irpinia se ne voleva andare, non ha cambiato idea e da oggi ha scritto la parola fine a questa storia. Tristezza, rabbia e paura per il proprio futuro è quello che rimane agli operai e ai dipendenti della fabbrica e a quelli dell’indotto. Il sette luglio la notizia choc della chiusura. Dopo trentatré anni l’Irisbus, azienda leader nella produzione di mezzi di trasporto, per mancanza di commesse, e a causa di un mercato in crisi che deve assecondare le leggi della globalizzazione, chiude i battenti. Canale 58 ha raccontato passo l’epilogo: la lotta, i cinque tavoli ministeriali, gli accordi e una piccola speranza fissata per il 13 gennaio, corroborata dall’accordo raggiunto tra governo e regioni sul trasporto pubblico locale, che nel 2012 sarà finanziato con 1,6 miliardi di euro. I tagli delle precedenti manovre finanziarie avevano ridotto il finanziamento storico di circa 2,1 miliardi di euro a 400 milioni. La manovra del governo Monti aveva trovato 800 milioni che, sommati ai 400 già previsti, portavano il finanziamento a 1,2 miliardi di euro. Con l'intesa siglata, si aggiungerebbero altri 400 milioni per arrivare a un totale di circa 1,6 miliardi complessivi. Staremo a vedere cosa succedere nel nuovo anno, per il momento l’unica cosa certa è la cassa integrazione per cessione di attività.
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