La Camera di Commercio di Avellino ha presentato in occasione della decima giornata dell’economia, un quadro di sintesi dei dati economici della provincia di Avellino dell’anno 2011. Sul fronte della demografia imprenditoriale, si è registrata una crescita minore rispetto ai dati nazionali e a quelli provinciali dello scorso anno. Mentre le imprese agricole scendono sotto le 12 mila unità, va meglio per i servizi di alloggio e di ristorazione che registrano un incremento del 3,7%, e per le attività professionali cresciute di 30 unità. L’artigianato, settore con un alto valore aggiunto per la provincia di Avellino, ha subito pesanti flessioni nel numero delle imprese. Crescita esponenziale del numero di coloro che operano nella filiera enologica. Ma si rilevano difficoltà di inserimento in un mercato competitivo e mutevole come quello del vino. Guardando le cifre Istat 2011 delle Forze Lavoro, cresce la preoccupazione delle famiglie irpine riguardo ad una possibile ripresa. Il tasso di disoccupazione in provincia è salito al 13,8%. Allarmante quello della disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 48%. Si riduce invece, l’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni di quasi un milione di ore. Aumenta il numero di laureati e cresce di pari passo quello di laureati disoccupati. La componente straniera della popolazione in Irpinia ha registrato un forte aumento. Sono più di undici milioni gli stranieri residenti. Infine, c’è anche un’indicazione assolutamente positiva: l’Irpinia si è classificata, infatti, al quinto posto per minor tasso di criminalità. Ed è, quindi, da considerarsi una delle province più tranquille a livello nazionale.
Commenta l'articolo